I problemi energetici sono da tempo al centro se non del dibattito politico, che oggi sembra spostato su altri temi, certamente di quello popolare e imprenditoriale. Per l’anno in corso sulla bolletta dell’energia elettrica per aiutare lo sviluppo delle fonti rinnovabili e per altri incentivi pagheremo circa 5 miliardi di euro, a fronte dei 3,4 del 2010 e dei 2,5 del 2009. I dati sono del presidente dell’Autorità dell’energia, Guido Bortoni.
Lo stesso Bortoni continua, intervenendo a Milano nel corso della presentazione del rapporto Irex sul settore dell’energia verde:«Un quadro di incentivazione stabile ed efficiente è indispensabile, anche in vista dell’ambizioso traguardo del 17% di produzione da rinnovabili che l’Europa richiede all’Italia entro il 2020». Il settore in Italia ha un valore in termini di investimenti intorno ai 12 miliardi e soprattutto sta iniziando a mostrare segni di competitività anche nei mercati internazionali, con «acquisizioni e nuovi progetti fuori dal mercato italiano», come affermato da Alessandro Marangoni, un economista che insieme al centro Althesys cura il rapporto Irex, che è stato presentato nella sua completezza pochi giorni da a Roma.
Quello di cui sembra avere bisogno il settore sono più che altro certezze, come ha dichiarato Bortoni c’è «la necessità di un quadro normativo, regolatorio e di un set di incentivazioni che garantiscano le necessarie certezze per le iniziative future e tengano conto dei reali investimenti effettuati, sulla base di una rigorosa valutazione dei benefici rispetto ai costi». Rivedere le regole e le condizioni attuali «è indispensabile in un’ottica costi benefici».