Ottenute la fiducia sia alla Camera che al Senato, il governo Monti dovrà mettersi subito al lavoro per realizzare le misure di austerità, per le quali è nato. Sulla base delle indiscrezioni, ecco quali potrebbero essere i punti salienti della prossima manovra.
Reintroduzione ICI sulla prima casa. L’imposta sarebbe forse più alta di quella che era in vigore, prima che nel 2008 la eliminasse il governo Berlusconi. La nuova cosiddetta “super-ICI” darebbe un gettito di 3,5 miliardi all’anno, basandosi su aliquote riviste e sulla revisione al rialzo dei valori catastali.
Patrimoniale. Si pensa a introdurre un’imposta che graverebbe su tutti i beni mobili e immobili dei contribuenti, forse ad esenzione solo della casa di abitazione (su cui comunque si ripagherebbe l’ICI) e di un un certo valore patrimoniale minimo. L’imposta potrebbe avere un’aliquota dello 0,5%.
Lavoro. Si andrebbe verso un contratto a tempo indeterminato con maggiore flessibilità in uscita, frutto della possibilità per le imprese di licenziare un lavoratore, quando si trova in stato di crisi, anche senza giusta causa. Non si sa ancora se il nuovo modello contrattuale si estenderebbe anche ai contratti già in corso. Sarebbe, di fatto, una riforma in linea con quanto annunciato e poi non attuato dall’ex ministro del lavoro, Maurizio Sacconi.
Pensioni. Tutti andranno in pensione con il metodo contributivo. Sarà conservato solo il retributivo pro-quota, per gli anni di contributi versati fino alla fine del 1995, se a quella data gli anni di contribuzione siano almeno 18. In ogni caso, per le pensioni di anzianità, il calcolo rimarrebbe solo contributivo per tutti gli anni maturati. Possibilità di andare in pensione da un minimo di 63 anni fino a 68 anni, ma con importo mensile della pensione decrescente al diminuire degli anni di età anagrafica del pensionato.
Puoi votare l'articolo anche qui, gli articoli precedenti qui.