Atene e l’Europa intera potranno tirare un sospiro di sollievo. L’Eurogruppo di questa notte ha sbloccato il nuovo maxi-prestito da 130 miliardi, evitando così che la Grecia vada in default nelle prossime settimane. L’intesa prevede che i creditori privati, che detengono 206 miliardi di bond ellenici, accettino una riduzione del valore nominale dei titoli in loro possesso del 53,5%, contro il 50% precedentemente previsto.
Sale così al 75% la perdita subita dai creditori, a cui sarà addossato anche un contributo aggiuntivo di 2,8 miliardi. Scendono anche i tassi applicati sui “greek loan facility”, con la riduzione del margine da 200 a 150 punti base. Anche la BCE farà la sua parte: i profitti realizzati sui bond ellenici saranno distribuiti ai governi nazionali (soci azionisti), i quali poi li verseranno alla Grecia, consentendole di abbattere il debito pubblico. Questa misura dovrebbe valere intorno a 15 miliardi.
Il debito così cancellato sarà pari a 107 miliardi, contro i 100 previsti fino a ieri. Ciò consentirà ad Atene di raggiungere l’obiettivo di un rapporto tra debito e pil del 120,5% entro il 2020 dall’attuale 160%.
Annuncio importante anche del direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, che parla di partecipazione significativa entro marzo del suo istituto al firewall del combinato tra Efsf e Esm, rispettivamente il fondo anti-crisi temporaneo e quello permanente dell’Eurozona.
Con l’ok ai nuovi aiuti di ieri, la Grecia potrà mettere in salvo la scadenza dei 14,4 miliardi del bond il 20 marzo prossimo, evitando di fare scattare il default. L’accordo prevede anche un più stretto monitoraggio sul processo di risanamento in corso ad Atene.
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