Nessun accordo è stato raggiunto dai rappresentanti della Troika (UE, BCE e FMI) e il governo di Atene, con riferimento al piano di austerità da questi presentato e che racchiude misure per 17 miliardi di euro (circa il 7% del pil ellenico). E’ quanto riferisce una fonte all’agenzia tedesca Dpa. Dunque, la novità è che gli interventi dell’esecutivo presieduto dal premier Antonis Samaras sono stati già innalzati a 17 miliardi dagli 11,5 miliardi inizialmente previsti. Stando al ministro delle Finanze, Yannis Stournaras, tale aumento sarebbe necessario, come riserva nel caso in cui alcune misure, quali gli ulteriori tagli alle pensioni, fossero bocciate.
Ma i 5,5 miliardi in più non sarebbero ancora sufficienti per la Troika, affinché i creditori sblocchino la nuova tranche di aiuti, che per Atene sarebbe vitale, al fine di evitare il default e la fuoriuscita dall’Eurozona.
Fonti dei tre rappresentanti della Troika confermano che la “strada è ancora molto lunga”, espressione che non lascia intravedere molto di buono nelle trattative con l’esecutivo ellenico.
Malgrado l’apertura del cancelliere tedesco Angela Merkel, che ha parlato in questi giorni della necessità di fare restare la Grecia nell’Area Euro, le pressioni della piazza si rafforzano ad Atene, dove a Piazza Syntagma ieri si è tenuta una manifestazione di protesta di 12 mila persone, contro le nuove misure di austerità. E allo stesso tempo, in una manifestazione separata, anche gli agenti di polizia protestavano per i tagli previsti allo stipendio.
E se la sinistra radicale annuncia battaglia e il sollevamento del popolo greco, lo stesso leader socialista Evangelos Venizelos, che sostiene l’esecutivo, ieri ha parlato di alcuni “limiti invalicabili”, come l’assistenza ai disabili, che nessuno, nemmeno la Troika, potrà mettere in discussione, addebitando a quest’ultima il fallimento ad oggi delle trattative.
Puoi votare l'articolo anche qui, gli articoli precedenti qui.