La Grecia emetterà bond a 1 e 6 mesi per complessivi 3,125 miliardi, al fine di rimborsare un bond da 4,1 miliardi in scadenza il 16 novembre. E’ quanto annuncia il governo di Antonis Samaras, che cerca così di affrontare la situazione finanziaria disperata del suo Paese, il quale dopo avere approvato misure di austerità aggiuntive per 13,5 miliardi, ancora non ha a disposizione la tranche dei nuovi aiuti per 31,5 miliardi.
Sarebbe dovuta arrivare a destinazione entro la prima metà di novembre, ma alti funzionari europei sostengono che potrebbero essere necessarie anche settimane e non si esclude che una decisione sia assunta solo entro la fine dell’anno.
Se così fosse, Atene sarebbe costretta ancora una volta ad emettere nuove obbligazioni statali, sebbene gli esperti e la stessa Troika (UE, BCE e FMI) siano preoccupati dagli alti rendimenti che tali aste rischiano di esitare, aggravando maggiormente il già enorme peso del debito pubblico.
Tuttavia, la situazione degli aiuti non si sblocca. Resistenze interne all’Europa e tra Europa e Fondo Monetario non starebbero permettendo di arrivare a una soluzione. Ieri, il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, aveva dichiarato che all’Eurogruppo del 12 novembre la questione greca non sarebbe affrontata, rinviando la discussione a un altro vertice, mentre il governatore della Bundesbank, Jens Weidmann, aveva esortato in un’intervista al Rheinische Post la Troika a stilare un rapporto obiettivo e non abbellito sulla situazione finanziaria di Atene.
Si guarda con preoccupazione al fatto che il pacchetto di austerità sia stato approvato con soli due voti in più della stretta maggioranza assoluta in Parlamento, mentre l’edizione tedesca del Financial Times ha lanciato l’allarme sulle tensioni sociali che potrebbero esplodere (non solo in Grecia), quando le misure di tagli e aumenti di imposte saranno attuate in piena recessione dell’economia.