Ancora una batosta internazionale contro il governo tecnico, guidato dal premier Mario Monti. Sebbene non siano state mai citate esplicitamente, le sue manovre sono state nei fatti bocciati dal Fondo Monetario Internazionale, quando sottolinea, come pure aveva fatto a gennaio, che l’Italia non riuscirà a raggiungere l’obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013, malgrado una volontà di accelerare il risanamento dei conti.
Infatti, per effetto di una recessione, che si protrarrà fino al prossimo anno, con un calo del pil previsto dell’1,9% quest’anno e dello 0,3% nel 2013, il pareggio di bilancio dovrebbe essere rimandato al 2017, quattro anni dopo il periodo concordato con Bruxelles.
Il rapporto tra deficit e pil dovrebbe attestarsi al 2,4% nel 2012 e all’1,5% nel 2013, per poi leggermente risalire nel 2014 e sfiorare il pareggio solo nel 2017. Una vera bocciatura dell’intera impalcatura di Monti, che non solo non riuscirebbe a centrare l’obiettivo fiscale, nonostante le “lacrime e sangue” della manovra di dicembre, ma porterebbe l’Italia in recessione anche l’anno prossimo, unico caso tra le grandi economie. Si pensi, ad esempio, che nel 2013 anche la Grecia non sarebbe più in recessione, con un pil previsto stagnante.
Per non parlare del capitolo pressione fiscale, che nel 2012 esploderà al 48,3%, contro il 46% del 2011, mentre l’istituto di Washington avverte che basteranno piccoli shock nei tassi di interesse e/o nei tassi di crescita del pil per creare contraccolpi negativi sul rapporto tra debito e pil, il quale salirà quest’anno al 123,4%, per arrivare al 123,8% il prossimo anno.
Completa la trafila di dati negativi anche l’inflazione, prevista al 2,5% nel 2012 e all’1,8% nel 2013, contro una media dell’Eurozona, rispettivamente, del 2% e dell’1,6%.
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