Il colosso dei social network, Facebook, ha acquisito per 19 miliardi di dollari il servizio di messaggistica istantanea, WhatsApp. L’operazione prevede la corresponsione di 4 miliardi cash, di 12 miliardi in azioni e i restanti 3 miliardi entro quattro anni da erogare al gruppo dei fondatori e dipendenti della società, guidata da Jan Koum. Quest’ultimo entrerà a far parte anche del consiglio di amministrazione di Facebook.
Dopo Instagram, rilevata nel 2012 per 715,3 milioni di dollari, quella di WhatsApp è la più grande acquisizione di Facebook, che si assicura di mettere le mani su un servizio al quale risultano già registrati 450 milioni di utenti, con una crescita di un milione al giorno. I dati sono impressionanti. In media, nel 2013 sono stati inviati 200 milioni di messaggi vocali al giorno, 100 milioni di foto e 600 milioni di video. Il 70% degli utenti registrati è attivo quotidianamente.
WhatsApp si caratterizza per la facilità d’uso e per la velocità, a differenza di altre applicazioni simili, come lo stesso servizio di Facebook, Messenger.
Più in generale, l’operazione consente a Mark Zuckenberg di consolidare la sua presenza sui dispositivi mobili, cosa che la sua creatura è riuscita a fare solo negli ultimi mesi, su pressione di Wall Street, dopo l’IPO del maggio 2012.
Per capire l’importanza dei numeri in gioco, basti pensare che Twitter, il servizio di micro-blogging più popolare del mondo, alla fine del 2013 contava 241 milioni di utenti, poco più della metà di quelli di WhatsApp, appunto.
Zuckenberg ha definito il servizio da poche ore passato nelle sue mani un’opportunità straordinaria, perché potrebbe riuscire a connettere anche un miliardo di persone tra di loro nel mondo.