Al via oggi l’ennesima settimana decisiva per la risoluzione della crisi europea. A Bruxelles, si inizia con l’Eurogruppo, che domani sarà seguito dal vertice dell’Ecofin. Presente nella capitale belga sarà per l’Italia il premier Mario Monti. I temi all’ordine del giorno sono lo scudo anti-spread e l’unione bancaria. Nella sostanza, si tratta di attuare quanto già è stato deciso all’ultimo Eurogruppo del 28-29 giugno.
Tuttavia, malgrado già due weekend fa è stato raggiunto l’accordo su questi punti, non mancano le insidie per la loro messa in pratica. La Finlandia ha anche minacciato di uscire dall’Eurozona, mentre la Germania ha avvertito che le cose non saranno così semplici.
Intanto, ieri, nell’incontro bilaterale tra il premier Monti e il ministro francese dell’Economia, Pierre Moscovici, quest’ultimo ha rassicurato sul fatto che la Francia sia intenzionata a dare attuazione al meccanismo anti-spread, sostenendo che bisogna impedire l’eccessiva volatilità dei tassi di stati come l’Italia.
Dal canto suo, Monti ha ribadito che l’Italia non ha intenzione di chiedere un aiuto in tal senso, anche perché il nostro Paese, pur possedendo un debito molto alto, è tra i pochi sulla via del pareggio di bilancio, mentre già dal 2013 dovrebbe raggiungere l’obiettivo di un avanzo strutturale.
Le parole di ieri dei due politici hanno rafforzato l’immagine di sintonia tra Italia e Francia, cosa che lascia ben sperare sulle buone chance di ottenere già oggi risultati concreti. D’altronde, i mercati non sarebbero più disposti ad assistere passivamente a un’ulteriore delusione. Gli spread sono tornati a risalire, la scorsa settimana, a livelli ancora più alti di quanto non lo fossero prima del precedente Eurogruppo di fine giugno, segno che le parole non bastano.
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