Mercati finanziari tesi, dopo che ieri il presidente della Federal Reserve di Philadelphia, Charles Plosser, ha duramente attaccato le misure adottate all’ultimo board centrale dal governatore Ben Bernanke, ossia il piano QE3, che prevede un nuovo allentamento monetario. Secondo Plosser, le misure non avrebbero efficacia per la ripresa dell’economia americana, ma rischiano di mettere in dubbio la credibilità dell’istituto.
La dichiarazione del banchiere americano ha avuto l’effetto di riportare a maggiore cautela gli investitori, complice anche l’intervista del banchiere centrale tedesco Joerg Asmussen, membro del board BCE, che al “Die Welt” ha affermato che l’Eurotower non parteciperebbe a un’eventuale ristrutturazione del debito ellenico.
Lo spread BTp-Bund è salito, dunque, a 370 punti base, con il BTp a dieci anni che ha chiuso a un rendimento del 5,23%. Stesso discorso per il differenziale Bonos-Bund, impennatosi a 432 punti e con il decennale spagnolo al 5,86%.
Tutto questo, mentre s’infittisce il pessimismo sull’esito delle trattative tra Troika (UE, BCE e FMI) e Atene, a proposito del nuovo piano di austerità per almeno 11,5 miliardi, che il governo Samaras dovrà varare entro la fine del mese. Malgrado le smentite del governo, pare che il buco dei conti sia salito a 20 miliardi, cosa che renderebbe necessario la richiesta di nuovi aiuti internazionali, in alternativa all’adozione di nuovi risparmi pubblici.
Intanto, oggi riprendono le proteste contro i tagli al vaglio dell’esecutivo, con i due sindacati Adedy e Gsse, che hanno proclamato lo sciopero generale dei dipendenti pubblici e privati a Piazza Syntagma, dinnanzi al Parlamento. Un’altra manifestazione è stata indetta da Pame, il sindacato vicino al Partito Comunista.