Le piccole imprese del terziario che avanzano sono fondate e gestite da donne. Ma la sorpresa è che sono piccole imprese localizzate nel sud Italia e soprattutto in Sicilia. La presenza di aziende rosa crese anche al sud dello 0,5%, mentre negli altri comparti la quota in questi ultimi tempi è negativa.
Non sempre la scelta di aprire una attività è dettata da una reale intenzione di mettersi in prorpio. “Da un lato è un segnale positivo” afferma Marilù Galderi, presidente nazionale di Terziario Donna “ma è lo sbocco naturale alla mancanza di lavoro dipendente, che, come fotografato dall’Istat, si sconta soprattutto nel meridione.” Al sud il 42,4% delle donne tra i 14 ed i 25 anni è disoccupata, mentre il tasso di sisoccupazione femminile globale è del 31,3%. Al nord il tasso globale di disoccupazione femminile scende al 27,3%. La Galdieri continua “Il problema è che l’imprenditorialità non può essere una semplice scelta di auto- impiego.”
Fra le 10 città italiane con la maggiore presenza di donne nel settore del terziario spiccano Chieti col 29,3% e L’Aquila con il 28,4%.
Ma cosa possono fare le donne, che si barcamenano tra il sistema famigliare ed il lavoro? Sono in considerevole aumento le donne divise tra carriera ef amiglia, che spiccano come saette lanciate tra impegni di lavoro e compiti legati alla famiglia, con l’obiettivo di far quadrare il tempo e tutti i conti affidati loro. Per questo motivo il ministro delle Pari Oportunità ed il ministro del Lavoro hanno stabilito un piano strategico di azione, chiamato Italia 2020, che dovrebbe coadiuvare la conciliazione dei tempi delle lavoratrici, stritolate da tutti gli impegni dei quali si sobbarcano. Le linee d’azione individuate sono:
– favorire i nidi familiari (mamme che ospitano a pagamento i bimbi a casa loro)
– albi di badanti e babysitter appositamente formate
– vaucher per servizi (per esempio ludoteche o centri estivi)
– sostegno per cooperative che operano per la conciliazione in contesti svantaggiati
– favorire il telelavoro femminile
– percorsi di formazione ed aggiornamento per lavoratrici che rientrano nel mondo del lavoro
Attualmente alla luce della situazione economica italiana è ovvio che lavorare non è una scelta ma una necessità, tanto per il marito quanto per la moglie, spesso a scapito della famiglia. Se poi si guarda ai giovani, sono in molti a ritenere che formarsi una famiglia di questi tempi sia un lusso difficilmente perseguibile. In molti si trovano a dover rinunciare, piuttosto che a scegliere.
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