Il ministro del Welfare Elsa Fornero, fa sapere che ”è rimasta dispiaciuta e sorpresa per un linguaggio che pensavo appartenesse a un passato del quale non possiamo certo andare orgogliosi”. Commenta così le reazioni di alcuni sindacati, stigmatizzando una ”personalizzazione dell’attacco che non fa merito a chi lo ha condotto”. Mentre il leader Cisl, Raffaele Bonanni aggiunge anche che ”dispiace che si reagisca in questo modo: ad essere preoccupati siamo noi”. Cosi’ replica al ministro del Lavoro, Elsa Fornero, sull’art.18. Alla manovra,”discussa con nessuno”, si ”aggiunge un’iniziativa che si sa, già prima di cominciare che crea molta divisione e confusione”. Sicuramente una materia ”molto spinosa”.
Bonanni aggiunge, a margine del presidio dei lavoratori del pubblico impiego davanti al Parlamento commentando le dichiarazioni del ministro Fornero sull’articolo 18, che “non è questo che doveva fare il governo tecnico”.
Il Leader Bonanni sfida il governo a far pagare di più chi ha il lavoro più precario: “Sono molto preoccupato: a 12 ore dall’approvazione della manovra già si aizza la protesta su una materia che si sa problematica”. “E’ la politica dell’invidia sociale, del mal comune mezzo gaudio, basata sul presupposto che se i più giovani vedono i più anziani perdere il lavoro si sentono meglio, ma questa è un’impostura”, ha aggiunto Bonanni. Concludendo che “la precarietà è frutto di una flessibilità pagata male: il governo deve far sì che chi è più flessibile sia pagato di più questa è la sfida”.
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