Il direttivo della BCE è previsto per il prossimo 6 settembre e in quella seduta Francoforte potrebbe adottare un piano di acquisti illimitati dei titoli di stato dei Paesi in difficoltà, come Italia e Spagna. Stando alle indiscrezioni, la BCE dovrebbe fissare un tetto massimo agli spread, in modo da fare scattare automaticamente il sostegno sui mercati, nel caso in cui tali limiti fossero superati. Tuttavia, c’è ancora qualche confusione su questo meccanismo nuovo, dato che non è chiaro cosa accada nel caso in cui l’acquisto scatti in favore di un Paese.
Stando alle indiscrezioni, le cose andrebbero così: un governo richiede l’intervento del Fondo salva-stati, che scatta dopo avere firmato un Memorandum d’intesa. Le condizioni poste in esso potrebbero essere molto dure, in termini di tempi per l’attuazione delle riforme fiscali e non solo. Per questo, il tanto decantato meccanismo automatico, nei fatti, tanto automatico non è, bensì sarà subordinato a determinate condizioni da rispettare.
Ma mentre Francoforte lima ancora i dettagli di un suo probabile intervento, il ministro delle Finanze di Atene, Yannis Stournaras, ha dichiarato che è ferma intenzione della Grecia di restare nell’Eurozona, per evitare che i greci vadano incontro a una povertà, come ancora non si è vista.
Le parole del ministro precedono di qualche giorno il tour del premier Samaras, che incontrerà mercoledì il presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, il giorno seguente il cancelliere tedesco Angela Merkel e giovedì il presidente francese François Hollande.
I tedeschi intensificano le loro dichiarazioni di scetticismo sulla Grecia, con il capogruppo della CDU al Bundestag, Volker Cauder, che ha sentenziato come non ci sarebbero più spazi di manovra per trattare con Atene. Per la maggioranza che sostiene la Merkel, infatti, o i greci attuano subito le riforme o non riceveranno più alcun sostegno.