Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, non si ritiene soddisfatto della discesa dello spread, che nonostante una crisi politica infinita, si sta attestando da diverse sedute tendenzialmente sotto quota 300 punti base per la scadenza decennale tra BTp e Bund tedeschi. Lo scorso venerdì, il differenziale ha chiuso a 295 bp, facendo ben sperare gli investitori, specie se dovesse essere trovata a Roma una soluzione politica soddisfacente. Tuttavia, il governatore ha rimarcato ieri che se consideriamo quanto sta accadendo in Giappone con le misure aggressive di politica monetaria, nell’Eurozona con il piano Omt della BCE e in Italia con gli aggiustamenti strutturali al bilancio, si scopre che lo spread corretto per i nostri titoli decennali dovrebbe essere di 100 punti.
I BTp a dieci anni dovrebbe rendere, quindi, non oltre l’1% in più di quelli tedeschi per la medesima scadenza, mentre ancora abbiamo un differenziale di tre volte superiore. Secondo Visco, tale gap sarebbe determinato dalle basse prospettive di crescita dell’Italia.
E questa settimana il Tesoro dovrà tornare sul mercato a rifinanziarsi per un ammontare complessivo di circa 18 miliardi, una cifra di tutto riguardo. Si inizia mercoledì con il collocamento di CTz e BTpEi. I primi sono titoli senza cedola e di durata biennale, i secondi legano il rendimento all’inflazione rilevata dall’Eurostat per l’Area Euro. I CTz possono essere richiesti solo dagli intermediari autorizzati.
Venerdì, poi, la settimana si chiude con l’emissione dei BoT a sei mesi, mentre a livello mensile, a chiudere saranno i BTp a 5 e 10 anni del 29 aprile.