Per quanti speravano in un accenno di ripresa dell’economia, la delusione sarà stata amara quando ieri hanno avuto modo di leggere le cifre nerissime della Banca d’Italia, ossia un organismo autonomo dalla contesa politica in piena campagna elettorale. E il cui ultimo Bollettino è zeppo di numeri negativi sull’andamento della nostra economia nei mesi appena trascorsi e in quelli futuri.
Via Nazionale sostiene che il pil andrà in recessione anche quest’anno dell’1%. Si tratta del dato più negativo ad oggi certificato da un istituto, che si scontra con l’ottimistico -0,2% indicato dal governo e il -0,5% della UE. Secondo Bankitalia, infatti, la ricchezza si contrarrà pesantemente, sulla scia di quanto accaduto nel 2012, a causa del tonfo del reddito reale a disposizione delle famiglie del 4,3%.
Conseguenza di questo crollo infinito sarà l’aumento della disoccupazione, che dovrebbe salire dall’11,1% del 2012 al 12% e su tale percentuale si stabilizzerà anche nel 2014. L’impennata dei senza lavoro è da ricondursi specialmente all’aumento delle persone che cercano un’occupazione, nonché agli effetti legati alla cassa integrazione.
Quanto agli ordinativi dell’industria e al fatturato, a novembre si sono registrati due cali molto sensibili su base annua e mensile. I primi sono diminuiti dello 0,5% rispetto ad ottobre e del 6,7% sullo stesso mese del 2011. Male anche il fatturato, che è sceso dello 0,2% su ottobre e del 5,4% sul mese di novembre del 2011.
Secondo il Bollettino, al calo del pil nel 2012 hanno concorso l’aumento dello spread, che ha reso più costoso il credito (-1%), la riduzione del commercio mondiale (-0,6%) e il calo dei consumi delle famiglie (-0,5%).
Per recuperare terreno bisognerebbe per Via Nazionale accrescere la competitività dell’Italia, lottare contro la corruzione, tagliare la burocrazia e contrastare l’evasione fiscale.