I dati di settembre sulle vendite di auto in Italia sono drammatici, secondo quanto è stato diffuso dal ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. Sono state immatricolate 109.178 auto, contro le 147.021 dello stesso mese del 2011, il 25,74% in meno. Nei primi nove mesi dell’anno, quindi, le vendite sono crollate del 20,46%, portando il dato a 1.090.627, contro 1.371.117 dei primi nove mesi del 2011.
Solo per effetto di un crollo inferiore alla media, Fiat incrementa a settembre la sua quota di mercato dal 29,69% al 30,28%, avendo immatricolato 33.055 vetture nel nono mese del 2012.
In crollo verticale Jeep/Dodge, -58,68%, mentre Citroen sprofonda del 32,58%, con PSA Peugeot che contiene il calo a -19,32%, ma solo grazie al lancio della 208. Fanno peggio della media anche Renault (-32,69%), Opel (-33,29%), Ford (-38,29%). Un pò meglio per Hyundai (-19,38%), che archivia il periodo gennaio-settembre in crescita dell’1,92%, mentre anche Volkswagen presenta dati a settembre meno drammatici della media, a -19,81%.
Polemica la dichiarazione di Filippo Pavan Bernacchi di Federauto, secondo cui la prospettiva di un Monti-bis sarebbe la morte per il settore dell’auto in Italia, visto che questo governo sarebbe la concausa essenziale della crisi del mercato, a causa della eccessiva tassazione anche sulle concessionarie. Lo stesso ritiene, inoltre, che il governo butterà da gennaio 2013 centinaia di milioni di euro per gli incentivi alle auto elettriche, che nessun addetto ai lavori ha richiesto e vuole.
E che l’elettrico non sia la prospettiva futura del settore auto anche all’estero lo dimostrano le affermazioni di Martin Winterkorn, ceo Volkswagen, nonché la riproposizione dei piani in casa Renault, entrambi convinti che si debba puntare più sulla tecnologia plug-in hybrid.