Il ministro del Lavoro Elsa Fornero ha detto al Senato che “bisognerebbe riuscire ad aumentare i salari perché sono bassi e non è cosa che ci sfugge.
Conosciamo il divario nella distribuzione dei redditi che è cresciuto negli ultimi 15/20 anni. La mia sensibilità è totale, dopodiché le cose bisogna cambiarle”. Intanto è scontro sull’articolo 18, la norma dello Statuto dei lavoratori del 1970 che disciplina il reintegro in caso di licenziamento senza giusta causa o giustificato motivo. Scontro tra governo e sindacati, ma anche tra sindacati e imprese. Il ministro del Lavoro Elsa Fornero dà la “disponibilità piena” al dialogo con le parti sociali sul mercato del lavoro ma avverte che non ci possono essere “terreni inesplorati”.
Lo ha detto rispondendo ad una domanda sulla possibilità che nel confronto con le parti sociali si escluda il tema dell’articolo 18. La riforma del mercato del lavoro è necessaria per le famiglie e le nuove generazioni, aggiunge Fornero ribadendo la disponibilità piena al dialogo con i sindacati ma avvertendo al tempo stesso che “le cose vanno cambiate”.
La Fornero ha detto al Senato che “non si vuole precarizzare nessuno . Bisognerebbe riuscire ad aumentare i salari perché sono bassi e non è cosa che ci sfugge. Conosciamo il divario nella distribuzione dei redditi che è cresciuto negli ultimi 15/20 anni. La mia sensibilità è totale, dopodiché le cose bisogna cambiarle”. Arriva anche su twitter la presa di posizione della Cgil contro l’abolizione dell’art. 18, all’indomani del botta e risposta tra il ministro del Lavoro, Elsa Fornero e il segretario generale Susanna Camusso, la quale ha parlato dell’articolo 18 come di una ”norma di civilta”’ indispensabile per un ”Paese democratico”.
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