Il problema delle barriere architettoniche è spesso in Italia più difficile da affrontare che altrove: spesso si deve far fronte a lunghi iter burocratici, mentre altre volte manca semplicemente la sensibilità. Se a tutto questo aggiungiamo che il patrimonio immobiliare italiano è spesso vecchio (o addirittura ha valenza storica), la questione si fa sempre più complessa.
Da tempo l’organizzazione mondiale del turismo aveva sollecitato gli stati ad munirsi di soluzioni per l’accesso ai siti da parte dei disabili, ma non era stata deliberato nessun atto vincolante e quindi la situazione era stata lasciata nelle mani delle singole autorità nazionali.
Per un paese come l’Italia che ha il dovere di puntare molto sul turismo questo può essere un grave handicap, che però si sta cercando di colmare:<<Il nostro è un Paese a fortissima vocazione turistica ed è naturalmente una delle possibili mete per gli oltre 65 milioni di europei, 4 dei quali solo in Italia, con disabilità -spiega il presidente dell’Enit Matteo Marzotto- non dobbiamo pensare solo a disabilità legate alla mobilità, ma anche a quelle mentali e a quelle meno evidenti,ma assai diffuse, come le allergie alimentari e sensoriali, che possono essere fortemente limitanti nel viaggiare. Le persone disabili inoltre viaggiano spesso in compagnia di amici o parenti, tecnicamente, se li consideriamo turisti, applichiamo un “moltiplicatore” pari a 2,8.>>
Non a caso l’Ente è stato tra i promotori di una fiera unica nel suo genere in Italia, a Vicenza, incentrata sul turismo per tutti e, come continua Marzotto <<ha allestito uno stand e selezionato oltre 50 buyer stranieri ai quali illustrare l’offerta italiana di turismo accessibile>>