L’Autorità Garante per le Comunicazioni ha tagliato le tariffe per le terminazioni mobili, ossia quelle che i gestori pagano per le chiamate che i propri clienti effettuano verso altri operatori mobili. Una decisione che ha portato a vivaci proteste un pò di tutto il settore, data l’ampiezza dei tagli, i quali, tuttavia, si rifanno alla disciplina europea, mirando ad eliminare le “asimmetrie di mercato”, esistenti oggi in favore di alcuni operatori.
A partire dalla metà del 2013, per tutti gli operatori la tariffa dovrà scendere a 0,98 centesimi al minuto, un livello che comporta un abbassamento dell’80% del costo. Fino ad oggi, infatti, Tim, Vodafone e Wind si facevano pagare 5,3 centesimi al minuto per le chiamate da altri operatori, mentre 3 Italia, addirittura, 6,3 centesimi.
E’ stato previsto un abbassamento graduale, che partirà dal primo luglio 2012, quando Tim, Vodafone e Wind dovranno “accontentarsi” solo di 2,50 centesimi al minuto, che scenderanno a 1,50 centesimi dal primo gennaio 2013 e poi 0,98 centesimi dal primo luglio 2013.
3 Italia vedrà abbassare le proprie tariffe a 3,50 centesimi al minuto dal prossimo primo luglio, a 1,70 centesimi al minuto dall’1 gennaio 2013 e poi anch’essa a 0,98 centesimi dal primo luglio 2013.
Fastweb protesta, in quanto avrebbe voluto che la decisione fosse applicata con decorrenza immediata. Al contrario, gli altri operatori si dicono sconcertati, dato che i minori introiti vengono stimati in 1,6 miliardi e questo, affermano, dopo gli investimenti dell’ultima asta per l’assegnazione delle frequenze analogiche.
Neutrale la posizione di Telecom, dato che la decisione dell’Agcom dovrebbe avere sulla società un impatto complessivamente nullo, visti i suoi 25 milioni di clienti fissi e 30 milioni mobili. In sostanza, Telecom da un lato subirà un taglio delle tariffe, ma dall’altro pagherà di meno per esse.
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