L’Italia ha fatto “sforzi senza pari” in soli due mesi, ora l’Unione europea deve dare un segnale forte. Dimostrare di essere in grado di prendere decisioni “rapide e concrete”. Perché la crisi non aspetta, “la crescita stenta” e gli italiani, che hanno “accettato” misure difficili da digerire, “devono vedere un quadro europeo che si evolve”. Il presidente del consiglio Mario Monti spiega che gli sforzi dei singoli stati rischiano di essere vani se l‘Europa non farà di più per “la crescita e lo sviluppo“. Rende noto che l’Unione europea, ha “il proprio destino nelle sue mani” e per salvare l’eurozona “bisogna prendere decisioni, e metterle in atto rapidamente, e collettivamente, perché tutti possano beneficiare degli sforzi compiuti all’insegna dell’integrazione europea“.
Per far ciò tutti gli stati devono impegnarsi, ma l’Europa è “come un alpinista che cammina sul crinale, molto molto pericoloso”. Può farcela, assicura il ‘professore’, ritrovando “maggiore competitività, capacità di crescita e fiducia”. Ma deve evitare “il modello Penelope”, finanziando le politiche per la crescita con il disavanzo e “disfando di notte ciò che fa di giorno”.
Per questo parlando degli interventi italiani ricorda come dopo “un’azione concreta di disciplina di bilancio”, nel giro di due mesi arriverà la fase due: gli interventi per la crescita e lo sviluppo, appunto. Ma chiede lo stesso sforzo a Bruxelles. Anche per mettere in campo le “munizioni” necessarie a convincere i mercati che l’euro non é in discussione. Munizioni che appaiono più che mai necessarie: dopo che le borse europee hanno chiuso in calo e lo spread è arrivato a 527 punti.
Il frutto probabilmente della “risposta deludente”, come ha detto il ministro dello sviluppo economico Corrado Passera, data alla crisi dall’Europa, e che ancora “non ha una soluzione”. Monti riscontra una “grande sintonia di vedute” con l’Europa. Sarcozy spiega che nell’incontro con Monti “abbiamo parlato della situazione della zona euro e dei prossimi appuntamenti” per mettere a punto le riforme decise nel Consiglio Europeo, assicurando che c’é “una perfetta identità di vedute” tra i due paesi “per risolvere la crisi della zona euro“. Incontro molto cordiale, con attestato di stima finale: “Monti ispira fiducia negli altri capi stato europei”, dice Sarkozy, ufficIalizzando l’incontro a tre a Roma con la cancelliera tedesca Angela Merkel il 20 gennaio. Appuntamento cruciale per la buona riuscita del Vertice europeo straordinario di fine mese.
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