La super-commissione bipartisan, incaricata agli inizi di agosto di trovare un accordo per la riduzione del deficit federale americano, non ha raggiunto l’obiettivo, a causa delle forti divergenze tra gli esponenti Democratici e quelli Repubblicani sul modo di ridurre il disavanzo.
Pertanto, non essendo più possibile la presentazione di un testo legislativo per ridurre il deficit di 1200 miliardi di dollari in dieci anni, dovrebbero essere applicati adesso tagli automatici e lineari a tutte le voci di spesa.
Le agenzie di rating Moody’s e Standard & Poor’s hanno ieri sera confermato il giudizio sul debito USA, a patto che i tagli automatici vengano effettuati. Già ad agosto, in occasione del primo storico “downgrade” degli USA, S&P aveva minacciato un nuovo taglio della sua valutazione, nel caso non si fosse giunti a un’intesa bipartisan, come concordato.
Potrebbe, quindi, essere questione di tempo e l’amministrazione Obama si ritroverebbe con un nuovo declassamento, che confermerebbe la fase di stallo politico-istituzionale, che rende impossibile ridurre strutturalmente il deficit americano.
I Democratici puntavano essenzialmente ad aumentare le tasse sui contribuenti con redditi alti, sopra il milione di dollari. I Repubblicani, invece, volevano ridurre la spesa pubblica, compresi i finanziamenti del programma sanitario pubblico Medicare e della previdenza.
Il clima da campagna elettorale, in vista delle elezioni presidenziali del 2012 e per il rinnovo del Congresso, ha contribuito a cristallizzare in questi mesi le differenze, rendendo difficilissimo un avvicinamento tra le parti.
La presentazione del piano era prevista entro domani, ma la commissione non si riunisce da tre settimane, indice di trattative in altissimo mare. Il problema di Obama sarà adesso affrontare il taglio automatico delle spese, in piena campagna elettorale. Il Pentagono, ad esempio, lamenta che le spese militari sarebbero riportate ai livelli del 1940.
L’ennesima dimostrazione delle difficoltà americane e di un’amministrazione in piena impasse.
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