Il problema del tagli dei costi della politica è sicuramente uno dei più spinosi: nella manovra appena varata i tagli riguardo a questa voce sono pochi e rimandati al futuro e questo ha scontentato tutti gli elettori e i partiti di opposizione. Ovviamente non basta tagliare i costi della politica per mettere a posto i conti dello stato, ma sarebbe senza alcun dubbio una mossa che farebbe bene alla credibilità delle forze politiche e farebbe contenti molti elettori.
Il ministro Tremonti sta lavorando anche su questo ambito, dato che i tagli alle pensioni d’oro non colpiranno i vitalizi dei parlamentari, e in merito ha contattato i presidenti di camera e senato per studiare un piano di risparmio.
Renato Schifani, il presidente del senato, ha dichiarato la sua massima disponibilità in merito: «Voglio tranquillizzare il ministro Tremonti sul fatto che il Senato, così come in passato, si adeguerà alle norme previste dalle manovre finanziarie in tema di contenimento dei costi e assoggettamento dei vitalizi di entità significativa a ritenute straordinarie. Lo farà in tempi immediati attraverso provvedimenti interni nel rispetto della propria autonomia costituzionale»
Anche la Lega si è dichiarata favorevole ai tagli: viene da chiedersi come mai i provvedimenti non siano stati adottati nella manovra. Intanto Reguzzioni, capogruppo del partito ha dichiarato: «La Lega ha sempre chiesto che i tagli previsti nella manovra riguardino anche le pensioni dei parlamentari. Ne abbiamo parlato anche ieri sera con i ministri Tremonti e Calderoli »
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