Il prezzo del petrolio influenza notevolmente l’andamento delle borse. Le quotazioni dell’oro nero hanno iniziato dal 2004 un costante trend al rialzo, con una forte accelerazione a partire dal 2007.
L’11 luglio del 2008 è stato raggiunto il massimo storico a $147,27 al barile mentre il Brent (il petrolio del Mare del Nord) è salito fino a $147,50 al barile.
Il prezzo del petrolio è spinto verso l’alto soprattuto dal forte aumento della domanda di energia nei Paesi emergenti e dalla debolezza del dollaro. La grave crisi del settore finanziario e la conseguente recessione a livello globale hanno avuto in seguito un sensibile impatto negativo sul prezzo del greggio. Tuttavia le recenti crisi dei paesi arabi hanno nuovamente rialzato i prezzi.
Credit Suisse ha tagliato il suo rating su Total da “Neutral” a “Undeperform” ed il target sul prezzo da €49 a €46,50. Questo perchè Credit Suisse valuta che la Total subirà un il calo del rendimento di cassa per investimenti in conto capitale. Credit Suisse consiglia di puntare tra i titoli delle grandi imprese petrolifere europee su BP e Royal Dutch Shell.
L’Arabia Saudita, il maggiore esportatore di petrolio al mondo, ha tagliato nel mese di marzo la sua produzione rispetto a febbraio di ben 800.000 barili al giorno a 8,29 milioni di barili al giorno. Lo ha dichiarato Ali al-Naimi, il Ministro saudita del Petrolio. Secondo al-Naimi sul mercato ci sarebbe un’eccesso di offerta, allo stesso tempo la domanda sarebbe debole.
Nella settimana appena finita la quotazione del barile di petrolio è sceso del 2,5% assestandosi a $109,92 al barile, mentre quello della tipologia Brent è diminuita un pochino, anche se di soli 0,56 euro/barile (ovvero è sceso di 0,004 euro/litro). Il fattore principale è stato il recupero del cambio euro/dollaro. Tuttavia il mercato internazionale ha registrato un incremento internazionale del prezzodei prodotti ‘finiti’ o derivati. Per la benzina l’incremento è stato misurato pari a 0,006 euro/litro in più mentre si è registrata una leggera diminuzione per il gasolio, pari a 0,016 euro/litro in meno.
Cosa è successo in Italia ai derivati del petrolio? Rispetto all’andamento internazionale che abbiamo visto, il prezzo per la benzina Italia è aumentato di 0,011 euro/litro. Contrariamente a quanto successo in giro per il mondo il prezzo per il gasolio in Italia è cresciuto di 0,006 euro/litro. Lo scarto tra le variazioni internazionali e le variazioni nazionali per questa settimana è pari a +0,005 euro/litro per la benzina ed è pari a +0,022 euro/litro per il gasolio. Questi sono gli andamenti dei prezzia consigliati alla pompa.
Per i prossimi giorni si prevede una sostanziale stabilità dei prezzi, anche se si sono viste venerdì movimentazioni in aumento di qualche millesimo di euro/litro per le quotazioni del greggio Brent, che si sono attestate a quasi 123 dollari/barile. Questa settimana comincia con le quotazioni del petrolio in calo sui mercati asiatici. Le prese di beneficio fanno scivolare il prezzo del greggio a 108,85 dollari al barile sui mercati asiatici, con un calo di 81 centesimi mentre il future sul brent cede 49 centesimi a 122,96 dollari al barile.
Anche se il mercato del greggio dimostra una forte instabilità, dovuta dalla crisi mondiale alla minor richiesta di greggio, per i prossimi giorni si può prevedere che i prezzi alla pompa rimangano sostanzialmente fermi.
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