La crescita economica dei paesi del G7 – Giappone a parte – potrebbe ammontare al 3% circa nel corso del primo semestre 2011, secondo una valutazione dell’OCD. Questa crescita dovrebbe essere accompagnata da un incremento dell’investimento del settore privato e da una stimolazione della ripresa attraverso il commercio. Le prospettive economiche si annunciano quindi più ottimistiche rispetto a qualche mese fa.
“Le prospettive di crescita sono più elevate attraverso tutta la zona OECD, e la ripresa diventa autonoma; di conseguenza il bisogno di sostegno budgetario o di politica monetaria sarà meno importante”, sottolinea in un comunicato Pier Carlo Padoan, capo economista dell’OECD.
Il tasso di disoccupazione della zona OECD resta tuttavia del 2% più elevato rispetto al livello dell’inizio della crisi. Malgrado la persistenza della disoccupazione, il mercato del lavoro va meglio del previsto e potrebbe influenzare positivamente il consumo privato. Per quanto concerne l’inflazione, le previsioni non cessano di essere riviste al rialzo a causa della crescita dei prezzi delle materie prime.
Il possibile rialzo dei prezzi del petrolio, l’instabilità nelle regioni del Medio Oriente e del Nord Africa, così come quelle legate ai rischi del debito sovrano alla periferia della zona euro, rappresentano i fattori che potrebbero frenare l’attività economica a breve termine.
Il rapporto sottolinea che la crescita economica trarrà vantaggio dal dinamismo degli investimenti privati e che i bilanci non finanziari delle imprese sembrano essere piuttosto equilibrati. Secondo l’OECD è ancora troppo presto per stimare i costi reali sull’economia giapponese, del disastro che ha toccato il paese il mese scorso. La perdita in termini di capitale fisico (beni immobiliari e materiali di produzione) potrebbe essere quantificata tra il 3,3% ed il 5,2% del PIL, secondo le prime stime delle autorità giapponesi.