Cosa sono le vendite allo scoperto? Sono un sistema che impiegano i trader che hanno il privilegio di poter comprare azioni, senza tirare fuori neanche un centesimo. A loro basta rivenderle tutte, prima che la borsa chiuda il mese borsistico, così di dovranno pagare solo le eventuali perdite. Magari poco corretto rispetto a coloro che sono obbligati a giocare con altre regole.
Così diversi governi europei hanno esteso il divieto di vendita allo scoperto delle azioni finanziarie, cercando di tenere sotto controllo la volatilità dei titoli bancari europei.
Con una mossa apparentemente coordinata, Francia, Italia e Spagna hanno annunciato che stavano estendendo i divieti, mentre il mercato belga regolatore della borsa, aveva già imposto un divieto a tempo indeterminato di due settimane fa, ha detto di voler alzare il divieto di vendite allo scoperto solo quando le condizioni di mercato lo avrebbero consentito.
L’estensione delle mosse di restrizione che sono state messe in atto il 12 agosto, mentre gli investitori stavano facendo scommesse al ribasso sui mercati europei, per avere girato sulle partecipazioni delle banche dei titoli di stato turbando la debolezza dell’economia globale.
La ricerca di soluzioni rapide sottolineano i tentativi da parte dei governatori per mettere un freno alla speculazione.
Le vendite allo scoperto, sono una strategia commerciale che paga anche se le scorte scendono, è una pratica ulegittimata nella comunità degli investitori che in ambito accademico, considerata salutare, per far funzionare i mercati. In ambito di economia reale, quando un sistema viene mal utilizzato, tanto da mettere in crisi le economie di più nazioni, è giusto metterlo in discussione. Anzi, c’è da chiedersi perchè i paesi colpiti dagli speculatori non ci abbiano pensato subito.
La Francia era al centro di gran parte del oscillazioni selvatici in titoli bancari all’inizio di questo mese, con azioni della seconda più grande banca francese, la Société Générale SA inferiore, ad un certo punto,di oltre il 20% il 10 agosto per infondate sul suo futuro. Le azioni di Société Générale e della sua più grande rivale, BNP Paribas SA, sono saltate vicino al 5% il giorno di inizio del divieto, ma entrambe hanno gradualmente diminuito nelle ultime due settimane e la limitazione non è riuscita a fermare la ripida crescita.
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