Procede dunque a ritmo intenso il lavoro preparatorio del decreto, in vista del varo fissato entro la prima decade di maggio. Le misure per sostenere lo sviluppo si affiancano a un robusto pacchetto di semplificazioni.
Nel pacchetto di semplificazioni fiscali da inserire nel «decreto sviluppo», dovrebbero comparire tre nuove misure di rilievo, che riguardano sia le imprese ma anche le famiglie. Verrà eliminato in primo luogo l’obbligo annuale di fornire al sostituto d’imposta il quadro aggiornato dei familiari a carico, per poter fruire delle relative detrazioni. Una semplificazione che mira a ridurre il più possibile il numero degli adempimenti annuali richiesti ai contribuenti.
Edilizia, fisco, ricerca (è in arrivo un bonus del 90% per chi investe nelle università) e turismo, con l’istituzione dei «distretti balneari». Gli interventi sul fronte delle semplificazioni fiscali puntano a ridurre drasticamente la lunga serie di adempimenti chiesti alle imprese, per effetto dei controlli disposti. Il primo passo sarà l’accorpamento delle ispezioni. È uno dei problemi avvertiti maggiormente dalle imprese, riconosciuto dallo stesso Tremonti che ha definito l’attuale meccanismo da «oppressione fiscale», poiché a conti fatti si tratta di un costo vivo per le aziende.
Novità in arrivo anche per quanti intendano avvalersi della detrazione del 36% per lavori di ristrutturazione edilizia, o del 55% per le opere di riqualificazione energetica degli edifici: viene meno l’obbligo di comunicare all’Agenzia delle entrate l’avvio della procedura per ottenere lo sconto, subito dopo aver inviato la relativa comunicazione di inizio attività al Comune. L’intera procedura viene trasferita direttamente in dichiarazione dei redditi. Meno oneri infine anche per i professionisti e i lavoratori autonomi soggetti agli studi di settore: si sta lavorando a quella che i tecnici dell’Economia definiscono «una drastica semplificazione» delle comunicazioni periodiche da fornire al fisco.
Rientreranno nel pacchetto anche il credito di imposta per la ricerca, il potenziamento del piano casa, le agevolazioni per la rinegoziazione dei mutui a tasso variabile ed il ritocco del tasso usurario attualmente al 4 per cento.
Nel carnet allo studio dei tecnici dell’Economia compaiono anche altri possibili interventi, il cui impatto è tuttavia ancora in via di valutazione. È il caso dell’ipotesi di elevare i limiti per la contabilità semplificata e di consentire la deduzione integrale di beni strumentali di «minor valore». Sul tavolo anche l’eventuale ritocco del tetto alle deducibilità di alcuni costi che contribuiscono a determinare il reddito d’impresa. Alcune misure servirebbero ad aggiornare tetti e limiti fermi da tempo. È il caso del tetto all’obbligo della tenuta dei libri contabili, fermo al 2001. In caso di modifica, l’impatto si trasferirebbe su una notevole messe di obblighi e “oneri”, che verrebbero meno.