Gli analisti statunitensi stanno di nuovo gufando l’Unione Europea. Qualcuno sostiene che il fondo creato non basterà a salvare l’Europa, altri profetizzano il prossimo default della Spagna. Per gli statunitensi le banche europee avranno più di 600 miliardi di euro in rimborsi entro la fine dell’anno, ma arriverà un momento in cui le banche avranno subito miliardi in perdite in conto capitale che non potranno sopportare.
Sembra che le banche abbiano preso in prestito la cifra sbalorditiva di 316,3 miliardi di euro dalla BCE a marzo, che è l’86 % in più rispetto ai 169,8 miliardi di euro che sono stati presi a prestito nel mese di febbraio. Questo rappresenta il 28 % del totale dell’area debiti verso l’UE, secondo la BCE.
Questo aumento dei debiti, per gli analisti statunitensi, aumenterà ulteriormente i tassi di interesse che verranno praticati dalle banche europee.
Il processo non sarà piacevole, il default dei crediti farà aumentare i costi, spingendo i rendimenti del debito a nuovi massimi, mentre allo stesso tempo, rendendo proibitivo il costo del debito per la Spagna; il governo spagnolo costringerà le banche nazionali a comprare il debito a tassi più elevati, provocando loro perdite in conto capitale; quelle stesse perdite attiveranno richieste di margini, costringendo le banche a scaricare i segmenti del loro debito ed i portafogli azionari. Il processo continuerà a ristagnare in questa situazione fino a quando non ci saranno più soldi e sobbolliranno le rivolte pubbliche. Alcuni di quelli stessi analisti arrivano a profetizzare addirittura una futura rottura dell’Unione Europea.
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