Nel mese di settembre, gli Stati Uniti hanno esportato 430 mila barili di benzina, più di quanto non ne abbiano importato. Il paese è ora sulla buona strada per diventare un esportatore di prodotti petroliferi raffinati, per la prima volta in 62 anni. Nel frattempo, i prezzi alla pompa di benzina sono pronti a salire a livelli record in tutto il mondo.
Gli Usa esportano anche il gas ed i prezzi del gas stanno andando alle stelle. Mentre i consumatori ed i politici passano tutto questo tempo, puntando il dito sulla storia degli aumenti, una vera lezione sui mercati dell’energia continua ad emergere. Nuovo petrolio e il gas shale hanno fornito agli Stati Uniti l’accesso ad una ricchezza di nuove forniture, una volta considerate irraggiungibili.
I nuovi livelli di produzione permetteranno agli Stati Uniti di esportare più gas naturale nei prossimi anni, grazie a progetti su larga scala come Cheniere Energy, il terminale di Paso Sabine in Louisiana. E poi gli Stati Uniti stanno producendo livelli in eccesso di benzina sulle coste Usa, anche se la domanda complessiva interna dei carburanti è diminuita.
Aziende come Chevron, BP e Shell utilizzano la capacità di raffinazione in espansione del paese, e, a loro volta, i carburanti per la navigazione riempiono i serbatoi di gas per tre grandi clienti, Brasile, Messico e Cile. Perchè ovviamente c’è una richiesta di carburante all’estero, anche se è scesa negli Usa.
Le raffinerie statunitensi attualmente godono di vantaggi di costo rispetto a quelle europee, perchè semplicemente non lo fanno. Questi vantaggi includono una riduzione dei costi nel rispetto dell’ambiente e del lavoro, e l’accesso a greggio di qualità superiore con meno impurità di zolfo e di altro tipo, ognuna delle quali aumenta il costo di raffinazione della benzina.
Siamo in un mondo globalizzato anche nella crescita della domanda di carburanti, anche economici ma di alta qualità, che sono diventati molto più scarsi. La benzina raffinata viene comprata e venduta sui mercati internazionali, proprio come l’oro, la soia, o di qualsiasi altro combustibile… e la domanda globale è in aumento. Per esempio, negli ultimi 10 anni, il solo tasso della Cina di proprietà di auto è più che raddoppiato.
Come la Russia sta vivendo uno dei più grandi stravolgimenti politici negli ultimi 30 anni. I produttori russi hanno fatto trading con i loro combustibili sui mercati internazionali, così come le multinazionali americane stanno mandando la loro benzina in tutto il mondo. Ma le preoccupazioni principali degli elettori russi sono per il costo del carburante, nonostante siano il maggior produttore di petrolio al mondo. I russi vogliono vedere un maggiore quantitativo della propria produzione riempire i serbatoi di carburante delle loro auto e delle loro case. Questo è il cruccio di molti cittadini, non sarebbe meglio che i produttori inondassero il paese per far scendere il prezzo del combustibile?
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