Chi l’avrebbe mai detto? Eppure i dati parlano chiaro: per la prima volta da tempo la Cina ha registrato una frenata delle esportazioni, che a febbraio sono state minori delle importazioni rispetto allo stesso mese del 2010, facendo segnare un deficit sulla bilancia commerciale di 7,3 milioni di dollari.
Secondo i dati forniti dalla dogana del colosso asiatico infatti, le esportazioni sono cresciute solo del 2,4%, una miseria rispetto agli standard della nazione degli ultimi anni, rispetto al febbraio 2010 toccando quota 96,74 miliardi di dollari. Le importazioni sono invece cresciute del 19,4% nello stesso arco di tempo per un valore complessivo di 104,4 miliardi di dollari.
I motivi del fatto eccezionale possono essere ricercati nella congiuntura economica così come nell’aumento del prezzo del greggio sui mercati internazionali a causa delle crisi dell’Africa del Nord e delle materie prime in generale, che hanno sfavorito le esportazioni. I cinesi però hanno trovato anche un altro capro espiatorio, cioè il capodanno lunare. Infatti la festività, che è bene ricordare che si svolge in una data diversa rispetto al capodanno festeggiato in occidente, è caduto il 3 di febbraio. A questo proposito fanno notare Yu Song e Helen Qiao di Goldman Sachs «La festività che rallenta l’attività manifatturiera normalmente ha un impatto maggiore sull’export che sull’import».
Dietro il deficit potrebbe anche esserci la mano del governo, date le parole recentemente pronunciate del ministro del Commercio Chen Deming, che ha affermato come in futuro la Cina potrebbe puntare di più sull’import rispetto a quanto faccia adesso.
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