Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, in una lettera pubblicata sul Sole 24 Ore ,a proposito della stime sul numero dei cosiddetti esodati ha detto che ”Non ritengo che si possa accusare il ministro, né il ministero, della varietà di stime e quantificazioni di diversa provenienza che ha caratterizzato le ultime settimane alimentando, oltre all’ansia, la legittima preoccupazione delle persone.
Né sarebbe stato appropriato, in attesa della valutazione ufficiale, correggere le cifre di volta in volta apparse sui giornali”.
In risposta al ministro Fornero, Vera Lamonica, segretaria confederale della Cgil con delega alla previdenza e al welfare, afferma che ”Prendiamo atto che il ministro Fornero torna ad ammettere che il problema dei cosiddetti ‘esodati’ riguarda ben più di 65 mila persone. Ma non si può continuare a giocare con la vita della gente e rimandare sempre a tempi futuri e a provvedimenti ipotetici quanto fumosi la soluzione”.
La SIgnora Lamonica, prosegue affermando che ‘l’ottica puramente contabile che ha caratterizzato la riforma delle pensioni deve ora misurarsi con la concretezza e la drammaticità degli effetti sociali che sta determinando. Il punto rimane dunque sempre lo stesso: la previsione di deroga alle misure normative e il relativo funzionamento non coprono una serie grande di lavoratrici e lavoratori, sia per il loro carattere escludente, sia perché essendo certo che coloro che rientrerebbero nei criteri sono palesemente in numero maggiore rispetto a quello del provvedimento, bisognerà dar vita a una lotteria tra disperati. Film già visto nel 2010, quando si previde una deroga per 10 mila persone che poi si rivelarono però 45 mila.
Se si considera che i rimanenti 35 mila sono oggi ricompresi nella deroga attuale si comprende l’evidenza che le nuove coperture interessano in realtà appena 30 mila persone. E tutto questo con la crisi che è in corso. Con i licenziamenti che fioccano. Con le aziende che spingono ferocemente all’esodo”.
Puoi votare l'articolo anche qui, gli articoli precedenti qui.