Secondo il bollettino della BCE (Banca centrale Europea), l’Italia è di nuovo tiranneggiata dall’altalena dello spread, a differenza della maggior parte degli altri Paesi dell’Eurozona, dove i differenziali di rendimento delle obbligazioni sovrane a dieci anni rispetto ai titoli di Stato tedeschi hanno mostrato, invece, una lieve contrazione. Il bollettino della BCE evidenzia come in Italia i problemi di crescita si riflettano sullo spread.
La BCE continua ad attendersi una moderata ripresa dell’Europa nel corso dell’anno, ma le prospettive economiche restano soggette a rischi al ribasso, che dipendono dalla crisi del debito e dal suo impatto sulle condizioni del credito, nonché dalla elevata disoccupazione particolarmente evidente in alcune aree.
Francoforte prevede infatti «un ulteriore peggioramento nel breve termine» del mercato del lavoro, le cui condizioni continuano a deteriorarsi con crescita negativa dell’occupazione e accelerazione del tasso di disoccupazione.
Le previsioni risultano negative anche per l’Italia, dove il viceministro Grilli ha dichiarato che il Governo rivedrà al ribasso le stime sul PIL 2012, portando il dato previsionale di fine anno in linea con il -1,3 previsto da Bruxelles. Comunque, tutte le dichiarazioni degli ultimi giorni da parte di esponenti dell’esecutivo, a partire dal premier Mario Monti, hanno escluso che in vista ci siano nuove manovre correttive.
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