Si preannuncia teso il vertice del G20, che inizia oggi a Cannes, nel sud della Francia, dove già ieri si sono incontrati il presidente francese Nicolas Sarkozy e il cancelliere tedesco Angela Merkel, per fare il punto della situazione dopo la notizia-bomba, per cui Atene indirà un referendum sugli aiuti europei e il connesso piano di austerità.
La Germania, ma un pò tutte le cancellerie, è furiosa, perchè il voto popolare su una questione così delicata potrebbe non consentire alla Grecia di portare avanti il suo piano di risanamento e potrebbe avere conseguenze devastanti in tutta l’Eurozona, nel caso di bocciatura delle misure chieste dalla UE.
Un’assenza di responsabilità da parte del governo socialista di George Papandreou, che oggi sarà presente in Francia, per quello che si preannuncia un faccia a faccia di fuoco con i partner europei.
Ieri sera, alcune indiscrezioni riportavano un vero e proprio ricatto che Francia e Germania potrebbero palesare a Papandreou. Anzitutto, il blocco della sesta tranche degli aiuti da 8 miliardi, già previsti per l’inizio di questo mese e sui quali la UE aveva dato il suo ok. Senza quei soldi, la liquidità delle casse statali greche sarà sufficiente per non più di un’altra decina di giorni.
Secondo punto: l’Europa potrebbe fare venire meno l’accordo sul cosiddetto “haircut” del 50%, ossia il taglio del valore nominale dei bond ellenici in mano alle banche, che avrebbe l’effetto immediato di sgravare la Grecia di metà del valore di rimborso del debito a breve e media scadenza.
Si andrebbe, dunque, verso uno scontro tra Atene e il resto dell’Europa, dagli esiti imprevedibili. E’ evidente che l’ipotesi default è ormai sempre più realistica, tanto che i titoli biennali greci sul mercato secondario rendono ormai intorno all’83%.
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