La riunione dell’Eurogruppo di ieri a Bruxelles ha esaminato le questioni scottanti sulla Grecia e la Spagna. Riguardo alla prima, è stata espressa la volontà certa di sbloccare la seconda tranche dei nuovi aiuti per 130 miliardi ad Atene, ma la formalizzazione dell’accordo non è stata possibile, perché sarebbe prima necessario un passaggio parlamentare in alcuni stati membri.
Quanto a Madrid, il premier Mariano Rajoy ha esplicitato ai suoi colleghi che la Spagna non riuscirà a raggiungere l’obiettivo concordato con Bruxelles di un deficit al 4,4% del pil nel 2012, a causa della drammatica situazione economica del suo Paese, che vede il tasso di disoccupazione esploso al 23%.
Tenuto conto di questi fattori, Rajoy ha spiegato come il deficit atteso per quest’anno sia del 5,8%, ma alla fine si è trovato un accordo per non andare oltre il 5,3%. Pertanto, dovrà esserci una correzione sui conti pubblici dello 0,5% del pil. In ogni caso, è stata ribadita la necessità che la Spagna raggiunga l’obiettivo di un deficit non oltre il 3% nel 2013.
Lo sfondo su cui si è tenuto il vertice è quello delineato dai dati sull’andamento dell’economia, che vedono l’Italia ufficialmente in recessione, con il pil dell’ultimo trimestre dell’anno in calo dello 0,4% su base annua e dello 0,7% su base trimestrale.
Complessivamente, l’Area Euro ha visto il pil contrarsi dello 0,3% su base trimestrale, ma salire dello 0,7% in termini annui.
Non sarebbero a rischio gli obiettivi di bilancio italiani, sebbene il pil è previsto in calo dell’1,6% nel 2012 e ancora nel 2013 dello 0,2%. Se ciò accadesse, sarebbero quattro gli anni di recessione per il nostro Paese dal 2008 al 2013.
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