Il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, è arrivata ieri a Pechino, per una due giorni di visita in Cina. Il numero uno dell’istituto di Washington ha espresso apprezzamento per le misure intraprese da USA e UE contro la crisi, sostenendo che oggi la situazione sia molto meno nera di poco tempo fa.
In particolare, le ultime misure della BCE e dei governi europei, per Lagarde, avrebbero dato una schiarita alla crisi finanziaria, sebbene siano ancora oggi presenti alcune ragioni che hanno portato l’Europa, soprattutto, sull’orlo del baratro, vale a dire l’eccessivo indebitamento pubblico e privato di alcune economie sviluppate e il prezzo ancora molto alto del petrolio.
Per Lagarde, è importante in questa fase interagire e non fare alcun errore politico. La ripresa sarebbe già in atto, anche se non si tratterà di uno sprint, afferma, bensì di una maratona.
Secondo il dg dell’FMI, la Cina dovrebbe continuare nel reimpostare i driver della sua economia. In particolare, Lagarde fa notare come le partite correnti oggi siano molto più equilibrate in Cina, rispetto ai livelli pre-crisi, quando l’avanzo correva a un ritmo del 10%, mentre già oggi è al 3%.
Per questo, bisognerebbe continuare il processo di apprezzamento dello yuan, rendendolo al contempo più flessibile e adottando una politica monetaria più efficace e qualitativamente migliore. Tutto ciò, secondo il numero uno del Fondo Monetario, dovrebbe creare i presupposti, affinché lo yuan diventi valuta di riserva mondiale.
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