Sulla rete carburanti nazionale ci sono nuovi rincari per la benzina, ma anche per il diesel, con punte che arrivano rispettivamente a 1,980 e 1,815 euro/litro. Dopo il fine settimana è prevedibile un break del caro-carburanti, questo viste le flessioni dei prezzi che si registrano sui mercati internazionali.
E’ quanto emerge dal monitoraggio di quotidianoenergia.it in un campione di stazioni di servizio che rappresenta la situazione nazionale per Check-Up Prezzi QE.
A livello internazionale, le quotazioni delle materie prime energetiche registrano una brusca discesa alla chiusura dei mercati, ma sempre attorno ai massimi di sempre a causa del mini-euro, e margini lordi delle compagnie in leggero recupero.
I prezzi praticati sulla rete ordinaria, restano quindi sulla fascia alta: 1,980 euro/litro per la benzina, sempre più vicina ai 2 euro, che attualmente hanno i prezzi bloccati soltanto in autostrada, e 1,815 per il diesel. Stabile il Gpl 0,900. Le medie nazionali sono invece ben a 1,865 euro/litro per la benzina e a 1,774 per il diesel.
In crescita anche i prezzi delle no-logo, ma in maniera meno pronunciata con l’effetto di un allargamento del gap con le petrolifere.
Anche dalle rilevazione della ‘Staffetta quotdiana’ si riscontra la discesa dei prezzi internazionali dei prodotti raffinati, per la benzina si tratta del secondo ribasso consecutivo, ma questa mattina sulla rete carburanti si registra un’ultima scia di rialzi dei prezzi dopo gli aumenti generalizzati di giovedi scorso.
E’ lecito aspettarsi nel fine settimana, dopo circa quattro mesi di rialzi ininterrotti, che i prezzi alla pompa possano scendere di un pò.
Resta il fatto che questa mattina sale ancora la media ponderata nazionale dei prezzi della benzina in modalità servito: +0,3 centesimi a 1,867 euro/litro. Fermi il gasolio a 1,776 euro/litro.