E’ andata bene l’asta di ieri del Tesoro, che ha collocato titoli a dodici mesi e a 136 giorni, per un importo complessivo di 12.000 euro. In sostanza, sono stati collocati 8,5 miliardi di BoT a un anno e 3,5 miliardi con scadenza maggio 2012. In entrambi i casi è stato riscontrato un notevole successo, in termini di rendimenti, che rispetto alle aste degli ultimi mesi si sono di gran lunga normalizzati.
I BoT a un anno hanno riscontrato una domanda di 12,5 miliardi, pari a un bid-to-cover ratio di 1,5. Il dato non è stato in sé entusiasmante, ma ha comunque esitato un abbassamento dei rendimenti dal precedente 5,98% di dicembre al 2,735%. Un successo che è andato oltre ogni attesa e che è stato salutato con interesse dai mercati, con un restringimento immediato dello spread tra i nostri decennali e i Bund tedeschi di oltre una cinquantina di punti base sul decennale.
Anche i BoT con scadenza a maggio sono stati emessi a un rendimento relativamente molto contenuto: l’1,644%. Anche in questo caso, la domanda è stata parecchio sostenuta e pari a quasi il doppio dell’importo offerto.
Dunque, situazione normalizzata? Molto presto per dirlo. Resta da un lato il fatto che sul secondario i nostri titoli continuano a mostrare un differenziale molto ampio e questo ancora rappresenta un brutto segnale. E dovremmo attendere le aste future, per conoscere quale sia la situazione effettiva sul piano della credibilità e appetibilità dei nostri bond. E già oggi un altro banco di prova è dato dall’emissione di BTp tra 3 e 4,75 miliardi.
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