Da qualche giorno è stato pubblicato il rapporto dell’ILO, l’organizzazione internazionale del lavoro, un’organo dell’ONU. In questo rapporto viene raccontata la crisi che stiamo attraversando in tutto il mondo. La conclusione è che il troppo rigore peggiora la crisi e minaccia una nuova recessione.
Sono cinquanta milioni i posti di lavoro persi nel mondo, dall’inizio della crisi ad oggi con un tasso di disoccupazione media del 6,1 % (che si stima salirà a l6,3 % nel 2013). In questo quadro a tinte fosche l’Italia fa persino peggio: disoccupazione al 9,7 % e trend negativo per tutti gli indicatori relativi al lavoro all’insegna di una crisi che tocca da vicino le PMI (già afflitte dai noti problemi di accesso al credito che frenano investimenti e crescita) : sono le principali evidenze del report ILO (l’Organizzazione Internazionale del Lavoro dell’ONU), sul mondo del lavoro 2012: “Betters jobs for a better economy“, lavori migliori per un’economia migliore.
Il rapporto delle Nazioni Unite analizza la crisi del mondo del lavoro individuandone le piaghe più drammatiche:
- disoccupazione di lunga durata (oltre il 40 % di chi cerca lavoro è senza occupazione da oltre un anno).
- disoccupazione giovanile (in aumento nell’80 % dei paesi più sviluppati e nei 2/3 di quelli emergenti)
Lo studio punta il dito contro le politiche economiche concentrate sull‘austerità fiscale piuttosto che sul rilancio dell’occupazione. Una scelta che, sottolinea il report, in diversi casi non è stata utile a risanare i conti ma in compenso ha aggravato la crisi del lavoro.
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