Dopo la decisione dell’Antitrust di sospendere per almeno 45 giorni il piano di fusione tra Unipol e le tre società dei Ligresti, l’ad Carlo Cimbri è impegnato in un’attività di mediazione con l’authority, al fine di limitare i danni di tale decisione e di evitare di bloccare tutte le attività “prodromiche”, come si evince dalla comunicazione.
In occasione dell’approvazione del bilancio 2011 da parte dell’assemblea dei soci, Cimbri ha definito non irreversibile la delibera di aumento di capitale di Premafin, la holding di controllo di Fondiaria Sai. In sostanza, secondo il manager, l’Antitrust bloccherebbe solo quelle attività prodromiche irreversibili, mentre la decisione di aumentare il capitale non sarebbe tale. Irreversibile, semmai, sarebbe il versamento del capitale.
Tuttavia, Cimbri ricorda come la compagnia bolognese avesse anzi tempo ribadito il concetto, per cui sarebbero stati versati i capitali necessari in Premafin, solo dopo che sarebbero arrivate tutte le autorizzazioni necessarie. In tal senso, quindi, la decisione dell’Antitrust non avrebbero inciso granché sui piani di Bologna. Al contrario, slittano i tempi, visto che ormai si ragiona per gli aumenti di capitale entro luglio, qualche mese dopo le previsioni.
Linea pragmatica sulle cessioni. Certamente, l’authority chiederà al gruppo di cedere parte della rete di agenti, al fine di evitare un’eccessiva concentrazione di potere di mercato e sovrapposizioni nelle singole province. Cimbri ha annunciato che si eviterà che in ogni provincia si superi la quota del 30%, attraverso la dismissione di rami d’azienda, che saranno individuati una volta giunti alla realizzazione della fusione. Disponendo di ben 7 marchi, ci sarebbe spazio per snellire il gruppo.
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