La giornata di ieri, dal punto di vista economico, è stata davvero particolare, dato che nella notte era arrivato il downgrade del debito italiano da parte di Standard and Poor’s e tutti attendevano con timore le reazioni dei mercati alla loro apertura. Molti pensavano a una sorta di apocalisse, ma le borse hanno tenuto e Milano ha chiuso in territorio positivo.
Sul piano politico invece questo ha portato ancora una volta una pioggia di critiche a governo da parte non solo delle opposizioni, cosa ormai scontata, ma anche da parte della Confindustria stessa, che ormai da tempo è in aperto disaccordo con le decisioni di politica economica prese dall’esecutivo. La presidente, Emma Marcegaglia ha infatti accusato di immobilismo la politica: «Confindustria non tollera più una situazione di stallo, dove non si fanno le riforme necessarie e si aspetta per non andare incontro a crisi di Governo o al cambiamento di equilibri politici».
Se negli Usa il miliardario Buffett han chiesto e ottenuto di pagare più tasse, in Italia la Confindustria in materia fiscale mette i paletti in merito alla patrimoniale: «Noi siamo assolutamente contrari a una patrimoniale spot per abbattere il debito […] Altro discorso è farlo, nell’ambito di una riforma fiscale complessiva, con l’obiettivo di abbassare le tasse, soprattutto Irap e Irpef, su imprese e lavoratori. In quel contesto siamo disponibili a ragionare».
In attesa della prossima tempesta la barca per ora regge, anche se l’unica via per convincere i mercati che onoreremo i nostri debiti è la crescita.
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