I tradizionali negozi di trading dei grandi nomi e nel vecchio mondo si sono dotati del software ECN più redditizio. Questo software permette di conoscere molti più dati, di a vviare scambi privati fuori dal mercato ufficiale econclavi commercio nota come “dark pool”. Chi sa sfruttare al meglio questa tecnologia riesce anche a spremere meglio il mercato finanziario, nonostante tutte le crisi che esso sta attraversando.
Al fine di guidare le imprese alle loro sedi di negoziazione, questi nuovi modi operativi installati chiedono commissioni per il “flusso d’ordine” o per gli “scambi sintetici” ed offrono incentivi per attrarre le offerte e per i blocchi delle scorte. Il gioco resta invisibile dalla superficie ed è stato progettato per controllare un luogo che genera un sacco di acquisti e di vendite “interiorizzando” il flusso di ordini. Ciò significa che non c’è più bisogno di commerciare “fuori casa”. Basta corrispondere gli ordini internamente perché c’è così tanto da acquistare e vendere, tanti ordini da evadere e poi non dimentichiamo che ci sono spese di transazione.
Il grande vantaggio che questi luoghi virtuali hanno, è la possibilità di “vedere” che gli ordini stanno arrivando al loro interno. Conoscendo le intenzioni di molti, qualcuno può manovrare nascostamente per il proprio tornaconto. Indipendentemente dal fatto che ciò non sembrerebbe essere mica troppo legale, questi personaggi misteriosi chiamati “daily trader” si scambiano informazioni e si prendono il vantaggio di conoscere le specifiche di altri ordini in corso, cercando di evitare le perdite antiritorno.
La volatilità del mercato è stata ben dotata con l’avvento della “decimalizzazione”. A partire dal 2000, gli incrementi possono avvenire con incrementi di un centesimo. Prima della realizzazione di decimalizzazione, le azioni erano negoziate in incrementi di ottavi, ovvero erano possibili incrementi di $ 0,125, $ 0,25, $ 0,375, $ 0,50 e così via. Non si poteva acquistare o vendere uno stock di 50,01 dollari o 50,05 dollari, per esempio. Anche se gli incrementi cambiati ad un centesimo di incremento minimo sono stati venduti come un modo per ridurre gli spread e costi di transazione, l’azione nascosta è stato quella di incrementare la volatilità del mercato.
La decimalizzazione non ha portato più liquidi nei mercati. Semplicemente ha incoraggiato una maggiore assunzione di rischi nelle contrattaioni e mantenendo orizzonti più a breve. Così le istituzioni hanno smesso di inviare ordini di grosso calibro, perché i trader utilizzavano tali ordini come antiritorno per vendere nel caso di acquisti speculativi che non avevano funzionato. I mercati si sono assottigliati ed hanno avuto meno liquidi, a causa dei ordini piccoli rimasti. Invece di abbassarsi i costi di transazione, la decimalizzazione ha aumento i costi di transazione. Ora occorre molto di più per comprare o vendere grandi blocchi, ci può anche volere molto più tempo ma si espongono compratori e venditori a variazioni di prezzo più ripide.
L’aumento del numero di sedi, in combinazione con l’assunzione di rischi maggiori, ha aumentato la volatilità in modo esponenziale. Ma c’era ancora un piccolo problema che Wall Street ha voluto fuori dai piedi. Wall Street finalmente ottenuto ciò che voleva il 6 luglio 2007, quando la Securities and Exchange Commission (SEC) ha eliminato la “regola uptick”. A partire da quel giorno, non era più necessario attendere che un titolo comincasse a salire di prezzo, prima di vendite allo scoperto. Senza la regola uptick, i venditori a breve possono commercializzare qualsiasi titolo, a qualunque prezzo, in qualsiasi momento. Ma Wall Street ha fatto molto di più per la volatilità inondando il mondo con i derivati, che non sono regolamentati, e benedicendo il trading ad alta frequenza. Ha inoltre introdotto innumerevoli titoli e strumenti finanziari che possono servire per trarre profitti contro le istituzioni e il pubblico ignaro.
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