La volatilità del mercato nelle ultime settimane ha fatto tremare il mondo economico e sembra che questa volatilità sia la nuova normalità.
I mercati in massa si sono ampiamente agitati la scorsa settimana. Il Dow Jones Industrial Average è crollato ma la cattiva notizia per gli investitori medi, è questa situazione èqualcosa che Wall Street vuole. Ma è qualcosa che si deve sapere, capire e accettare visto che si sta andando verso questo futuro.
Nella crociata per la produzione di straordinaria ricchezza personale, Wall Street ha addetti ai lavori che progettano volatilità nei mercati dei capitali.La volatilità fine a se stessa è pericolosa, destabilizza i mercati ma crea innumerevoli opportunità di trading per i cosiddetti hedge fund manager di Wall Street. Questi operatori si alimentano tra loro vicendevolmente e fuori dal normale “circuito”. Il trucco è semplice: Wall Street crea volatilità del mercato, alcune delle quali portano al panico. Gli investitori nel panico, in cerca disperata di sicurezza, si rivolgono ad “esperti” per ottenere protezione. E Wall Street rastrella utili, non solo dal proprio mercato-stritolante, ma dalle tasse sugli investimenti che fanno pagare ai singoli investitori, aziende e nazioni. Qualche analista la descrive come una “mafia” che offrire i propri servizi di protezione a chi li acquista.
Con l’aumento della volatilità azionaria, obbligazionaria, delle materie prime e dei mercati immobiliari, la strada ha creato una macchina da soldi autoalimenta. Ovviamente, senza la volatilità i mercati sarebbero più stabili prevedibili e potrebbero meglio servire allo sviluppo economico ed al la crescita. Ma non ci sarebbero guadagni straordinari da effettuare nei mercati calmi e stabili. Per questa regione Wall Street per decenni avrebbe lavorato per rendere una norma la volatilità dei mercati.
Le radici della volatilità del mercato può essere fatta risalire ad un’ossessione di Wall Street, con svantaggio del pubblico, mentre se stessa si arroga tutti i vantaggi che può. Nel 1969, la Networks Corp. ha lanciato Instinet , l’originale “rete di comunicazione” fuori borsa progettata per uso privato da parte di operatori istituzionali e rivenditori. Invece di piazzare i loro ordini e transazioni nelle borse principali, in cui sono quasi esclusivamente scambiate le azioni, Instinet ha fornito ai suoi membri una sede concorrente, dove avrebbero potuto mostrare altre offerte e proporre che il pubblico non ne fosse al corrente. Questo club è diventato un tale successo, che alla fine ha generato concorrenza anche nella sua esclusività. In realtà, ha generato un sacco di concorrenza.
Quello che alla fine divenne noto come rete di comunicazione elettronica (ECN) ha proliferato nel 1990. Alla fine, i molteplici scambi elettronici, una moda dopo Instinet e l’over-the-counter (OTC) che è diventato Nasdaq, ha finito per competere per ordini da mediatori, commercianti, istituzioni e una nuova razza di trader conosciuti come “day trader”.
Tutta questa dispersione commerciale ha creato una confusione tale che era difficile sapere dove andare, per ottenere il miglior prezzo quando si cercava di acquistare di acquistare o vendere azioni. Ma Wall Street alla fine ha visto il vantaggio delle discrepanze di prezzo attraverso la maggiorazione delle sedi di negoziazione. Così è aumentata la volatilità, creando nuove opportunità commerciali.
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