Beniamino Gavio aderisce all’offerta pubblica di acquisto lanciata dal costruttore romano Pietro Salini su Impregilo, cedendo 112.576.293 azioni, pari al 27,97% della società e conservando a puro titoli di investimento una quota residuale dell’1,9%, pari a 8 milioni di azioni. La cessione avverrà da parte della Astm, controllata del gruppo Gavio, che a sua volta controlla Igli, la società che dalla primavera del 2012 è interamente nelle mani di Tortona, dopo che Benetton e Ligresti sono usciti dall’investimento. L’incasso per Gavio sarà di 450 milioni e tenendo presente che a fine 2012 risultava indebitato per 328 milioni, in seguito proprio all’acquisizione dei due terzi restanti delle azioni in Igli (controllante il 29,9% di Impregilo), il gruppo di Tortona avrà realizzato così una plusvalenza di 76,1 milioni. Il prezzo dell’Opa è, infatti, di 4 euro per titolo.
A questo punto, considerando che già i Salini erano a ridosso del 30% in Impregilo e che tramite Gavio acquisiranno un altro 28%, è molto probabile che entro la fine del periodo dell’offerta, cioè da qui a venerdì, i romani saliranno anche oltre il 90% di Impregilo.
Sarà importante verificare la quota raggiunta da Salini. Se sarà di almeno il 90%, la Consob imporrà al costruttore capitolino di lanciare un’Opa residuale a un prezzo fissato dall’authority. Se, addirittura, salirà ad almeno il 95%, il titolo potrà essere delistato, semplicemente offrendo un compenso agli azionisti di minoranza. Difficile, infatti, che sarà ricostituito il flottante necessario a rimanere a Piazza Affari, nel caso, visto che successivamente alla fusione Salini-Impregilo, i romani avrebbero intenzione di quotare la nuova società a Londra, dove nascerebbe un colosso delle costruzioni con un fatturato annuo di 4,2 miliardi di euro.