Tutti gli occhi degli investitori saranno puntati stamane sulle borse del Vecchio Continente, poiché questa è la prima seduta da quel venerdì di tre giorni fa, quando abbiamo appreso ufficialmente a mercati chiusi che la Francia aveva perso la tripla A per la prima volta nella sua storia.
Contemporaneamente altri stati, come l’Italia, venivano ancor più declassati e i nostri bond sono passati in serie B.
Ma sempre venerdì, un’altra notizia è stata al centro delle irrequietezze delle borse europee: l’annuncio che Atene e i suoi creditori hanno interrotto, almeno momentaneamente, le trattative sulla rinegoziazione del debito; cosa, che avvicina sempre più il default, che ormai non è un’opzione da evitare, ma la cruda realtà che si intravede di fronte ai nostri occhi.
Default ed Europa declassata, compresa quella che conta, oggi saranno una miscela esplosiva per i mercati. Il banco di prova per l’Italia non sarà tanto Piazza Affari, che si prevede negativa sulla scia della chiusura già con il segno meno delle borse asiatiche, quanto l’andamento del mercato secondario dei bond.
I nostri titoli di stato sono stati emessi nelle aste di giovedì e venerdì a rendimenti abbastanza rientrati dai livelli di allarme degli ultimi tre mesi. Tuttavia, lo spread sul decennale continua ad essere sempre prossimo alla soglia dei 500 punti base, sfondata sul finale dell’ultima seduta della settimana passata, anche se poi leggermente rientrato solo grazie ad acquisti della BCE.
E anche oggi Francoforte dovrebbe intervenire, nel caso in cui dovessero registrarsi impennate nel differenziale, cosa che è largamente prevedibile.
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