Per finanza etica si intende un modo di fare finanza rispettoso dell’ambiente e dell’uomo, tenendo conto di tutto il ciclo di utilizzo del denaro.
Essa si propone di discriminare i soggetti finanziabili, escludendo sovvenzioni a:
· settori del tabacco, alcol, gioco d’azzardo, forniture militari, armi ed energia nucleare;
· produzioni pornografiche o che sfruttano la violenza;
· sfruttamento degli animali;
· collaborazione con regimi oppressivi;
· mancanza nella tutela dei diritti umani.
· Il denaro viene invece investito per favorire:
· iniziative ambientali e controllo dell’inquinamento;
· qualità dei prodotti e dei servizi;
· impegno sociale nella comunità;
· pari opportunità;
· trasparenza e qualità dell’informazione.
Investire eticamente vuol dire tenere conto di principi etici nella scelta degli investimenti e quindi non pensare solo al rendimento, ma anche a come verranno investiti i propri risparmi.
Gli strumenti di cui si avvale la finanza etica sono:
· il microcredito, ovvero il finanziamento a microimprese o comunque a soggetti che non possono fornire garanzie reali (pegni o ipoteche ad esempio);
· il finanziamento alle iniziative non profit;
· finanza etica tradizionale, ovvero l’investitore rinuncia a una parte degli utili per destinarla a scopi sociali;
· socially responsible investing (SRI), ovvero strumenti di finanza tradizionale che però selezionano gli investimenti da fare in base a principi etici.
Fare finanza etica, dunque, vuol dire gestire investimenti e risparmi per ottenere un interesse diverso da quello meramente economico, tenendo presente che un buon tasso di interesse, pagato però con danni ambientali o sociali, ha in realtà un prezzo molto alto poiché questi danni prima o poi si ritorceranno contro di noi.
La finanza etica valorizza inoltre le relazioni interpersonali, i legami con il territorio e la partecipazione diretta alle decisioni. Infatti, l’intermediario finanziario etico pur avendo l’obbligo di riservatezza sulle informazioni relative ai risparmiatori, per garantire un rapporto trasparente con il cliente, impone la nominatività dei risparmi. In questo modo il cliente ha il diritto di sapere quali sono le decisioni di impiego e gli investimenti che vengono fatti dall’istituzione finanziaria, indicando eventualmente delle preferenze nella destinazione dei fondi.
Pertanto, la Finanza Etica offre alle imprese la possibilità di:
· Avere un incentivo a raggiungere tassi di crescita più elevati nel lungo periodo (sentiero di crescita sostenibile);
· Ridurre i rischi operativi, relazionali e di immagine;
· Creare valore (nella sua valenza economica e sociale);
· Cittadinanza d’Impresa.
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