Giornata nera per le principali Borse europee che archiviano la seduta all’insegna dei forti cali. L’intonazione dei mercati e’ peggiorata rapidamente nel pomeriggio con la notizia che Standard & Poor’s ha tagliato l’outlook sugli Stati Uniti da stabile a negativo, confermando il rating AAA.
Gia’ in mattinata i mercati erano intonati decisamente al ribasso in scia alle indiscrezioni (poi smentite) sul fatto che la Grecia possa chiedere la ristrutturazione del debito. Poca attenzione e’ stata invece riservata dagli operatori ai conti di Citigroup, che hanno evidenziato ricavi leggermente sotto le attese e un Eps poco sopra le stime.
Il Ftse Mib lascia sul terreno il 2,92% a 21.184. A Londra il Ftse 100 arretra dell’1,90%, a Francoforte il Dax del 2,05% e a Parigi il Cac 40 del 2,30%.
Giornata di forti vendite in particolare sui bancari con B.P.Milano (-4,53%) tra i peggiori titoli del comparto sul paniere principale. E’ atteso per domani il Cda della popolare milanese per decidere sul possibile aumento di capitale. Chiudono in rosso anche B.Popolare (-4,82%), Intesa Sanpaolo (-4,17%), Unicredit (-4,16%), Ubi B. (-3,12%) e Mediobanca (-3,38%).
In calo anche gli assicurativii: General Ass. (-3,97%) e Fonsai (-2,91%).
Dopo un avvio di seduta in rialzo Fiat ha chiuso con un -2,6%. Si e’ tornati a parlare di una valutazione da 5 mld euro per Ferrari in caso di Ipo, mentre per l’acquisizione da parte del Lingotto di un ulteriore 16% di Chrysler la stampa ha ipotizzato un esborso di 1,5 mld usd. Sempre tra gli industriali male anche Prysmian (-2,11%), su cui ha pesato anche la notizia dell’indagine avviata dall’Antitrust canadese che potrebbe portare a una sanzione da 25 mln cad (18 mln euro).
In rosso anche Telecom I. (-2,16%). Parmalat chiude con un -1,49% in attesa di novita’ sulla cordata italiana. Nel frattempo, oggi la seconda sezione penale del Tribunale di Milano ha assolto le 4 banche estere e i 6 funzionari delle stesse dall’accusa di aggiotaggio, per le persone fisiche, e della violazione della legge 231, per gli istituti di credito, nel processo Parmalat detto delle banche straniere.
Tra le blue chip del Ftse Mib chiude la seduta senza segnare cali solo Bulgari Spa, invariata a 12,26 euro. Secondo quanto affermato in assemblea dall’a.d. Francesco Trapani le vendite nei mesi di marzo e aprile sono “molto buone”.
fonte dati DowJones newswires
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