Seduta in altalena per piazza Affari. Dopo un avvio in progresso in scia alla chiusura positiva degli indici americani, il Ftse Mib ha ridotto i guadagni su rumors riguardanti la questione greca e le indiscrezioni con le successive smentite sulle dimissioni del Ministro delle Finanze Giulio Tremonti che hanno spinto al ribasso i bancari.
Il rimbalzo del nostro indice e’ stato poi sostenuto dalla scommessa che il Parlamento greco dia l’ok alle misure di austerita’ per il Paese ellenico che ha favorito il recupero del comparto assicurativo e bancario europeo (Eurostoxx +0,98%).
Chiudono in progresso il Cac-40 di Parigi (+1,46%), il Dax di Francoforte (+0,88%) e il Ftse 100 di Londra (+0,78%). A Milano il Ftse Mib ha registrato un +0,82% a 19.454 punti e il Ftse Italia All Share un +0,76% a 20.154 punti.
Anche l’esito delle emissioni italiane di Btp e Ccteu e’ andata “abbastanza bene”. Per alcuni esperti contattati da MF-Dowjones la domanda per 1,25 mld di Ccteu aprile 2018 e’ stata “abbastanza generosa”, con i rendimenti del 3,8% che sono stati “in linea con le aspettative” ha detto un fixed income strategist di una banca italiana. I Btp sono stati collocati invece ad un tasso del 4,94% “superiore” alle attese (consensus 4,73%).
Per quanto riguarda i dati macro Usa, e’ scesa la fiducia dei consumatori americani che a giugno si e’ attestata a 58,5 punti (61,5 il consenso), in calo dai 61,7 punti di maggio mentre l’indice S&P/Case-Shiller sui prezzi delle case nelle 20 maggiori citta’ degli Usa a marzo ha registrato una variazione tendenziale negativa del 4,4% a/a e un rialzo congiunturale dello 0,7%. L’indice Redbook ha segnato invece un aumento dello 0,6% m/m.
A Piazza Affari hanno recuperato sul finire di giornata Unicredit (+2,26%), Intesa Sanpaolo (+2,03%), Mediobanca (+1,37%) mentre ha chiuso in calo B.P.Milano (-0,97% a 1,5370 euro) su cui Citigroup ha tagliato il prezzo obiettivo a 1,4 euro da 2 euro in seguito ad un taglio delle stime per riflettere il recente trend del settore e il prossimo aumento di capitale da 1,2 mld. In rosso anche Ubi B. (-0,89%), B.Popolare (-1,51%) e B.Mps (-4,52%). Su quest’ultimo titolo Banca Leonardo ha ridotto il prezzo obiettivo a 0,65 euro da 1 euro in seguito ad un aggiornamento delle stime dopo l’inizio dell’aumento.
In luce Campari (+4,72% a 5,655 euro) che ha rotto la resistenza posta a 5,43 euro accelerando al rialzo. Ha invertito invece la rotta Fonsai che ha chiuso con un rialzo del 4,36% nel secondo giorno dell’aumento di capitale. Acquisti anche su Impregilo (+2,54%), Tod’s (+2,5%) e B.Unicem (+1,44%). Performance positiva per i titoli della scuderia Agnelli con Fiat che ha chiuso in progresso dell’1,97%, Fiat Industrial del 1,76% e la controllante Exor dell’1,19%. Vendite invece su Prysmian (-2,43%), Lottomatica (-1,6%) e Luxottica (-1,35%).
Ha chiuso poco sotto la parita’ Parmalat (-0,08% a 2,59 euro) su cui gli analisti di Mediobanca hanno confermato il rating neutral ed il target price a 2,57 euro sul titolo. Questo pomeriggio si e’ riunita a Parma l’assemblea degli azionisti che ha approvato il bilancio 2010 del gruppo mentre si attende la nomina del nuovo Cda che guidera’ l’azienda di Collecchio.
fonte dati MF-DJ
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