Giornata nera per le borse europee, quella che si è avuta ieri. Milano chiude da maglia nera del Vecchio Continente, con perdite del 3,79%, seguita a ruota da Francoforte. Tutti i listini delle piazze europee sono in rosso, per via della scarsa fiducia che ha riscontrato l’accordo europeo della scorsa settimana, che per dirla con le parole di Moody’s, “altro non era che quello che già era stato concordato ad ottobre”.
Alla fine, la presunta furbizia di Francia e Germania non paga. Tutti si sono accorti del trucco di un accordo che non c’è e adesso le borse non possono che bocciare i demeriti di un’Europa, che non riesce a darsi una soluzione per la crisi.
Pesano moltissimo le minacce dell’agenzia Moody’s, che sarebbe pronta a mettere sotto revisione i rating di tutti gli stati dell’Eurozona, entro i primi mesi del 2012. L’agenzia ribadisce che non sono stati affrontati i nodi sul tema fiscale e che in caso di peggioramento delle prospettive, ci potrebbero essere altri default nell’Area Euro.
E se i titoli azionari crollano, anche i titoli di stato italiani sono colpiti da nuove vendite, che hanno riportato il differenziale tra i nostri rendimenti e quelli dei titoli tedeschi a 454 punti base sul decennale. In tre sedute siamo passati da 368 punti a 86 punti in più, bruciando i timidi segnali di ripresa di fiducia che pure vi erano stati.
I decennali così tornano a rendere oltre il 6,5%, quando una settimana fa eravamo ormai al 5,9%. E questo, nonostante i BoT a un anno ieri siano stati emessi a un tasso lievemente sotto il 6%, al 5,95%, sotto di 13 centesimi al rendimento dell’asta del 10 novembre, che si era attestato al 6,087%.
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