Unicredit ha ceduto il 9,1% della controllata polacca Bank Pekao per poco più di 900 milioni di euro. Lo ha annunciato l’ad, Federico Ghizzoni, al cda di ieri di Piazza Cordusio. L’operazione è riservata agli investitori istituzionali con modalità di accelerated bookbuilding e l’esito si conoscerà oggi stesso. In ogni caso, la banca italiana ha sottoscritto un accordo per un lock-up di un anno e resterà azionista di maggioranza con il 50,1% della polacca, quota acquisita nel 1999 per 1,2 miliardi di dollari, una cifra uguale a quella che oggi ricaverà Unicredit dalla cessione di appena il 9,1%.
Tale ulteriore quota si trovava nel portafoglio di Hbv. Dal 1999 ad oggi, le azioni dell’istituto polacco si sono impennate del 600% e oggi si attestano ai massimi, contro una crescita media della borsa di Varsavia del 112% negli ultimi 13 anni.
Tuttavia, spiega Ghizzoni, la vendita non significa smobilitazione dalla Polonia, perché al contrario il ricavato sarà utilizzato per aumentare gli impieghi nel Paese e per l’apertura di 50 nuovi sportelli nei prossimi due anni. E se ne avvantaggerà anche il Core Tier 1 per 10-13 punti base.
Altra iniziativa che Piazza Cordusio metterà in campo sarà una joint-venture in Russia con Renault-Nissan per il credito al consumo, che potrebbe essere annunciata presto. Al contempo, si è deciso ieri al board di riunificare tutte le attività baltiche a Riga, chiudendo così le cinque filiali retail e corporate tra Lituania ed Estonia.
Entro la previsione, poi, dovrebbe essere venduta anche la banca kazaka Atf Bank. Nessuna decisione, invece, sulla cedola, anche perché sul punto il manager avrà voluto certamente prima ascoltare quanto avesse da dire ieri il governatore della Banca d’Italia al convegno Forex annuale.
Quanto a un ritorno in Rcs, Ghizzoni ha sostenuto la necessità di concentrarsi sul core business. La riorganizzazione nell’Est Europa è la conferma che il nuovo corso di Unicredit prevede una sorta di show-down sulla “campagna estera” di Alessandro Profumo.