Banca MpS riceverà finanziamenti statali fino a due miliardi di euro, attraverso i cosiddetti Tremonti Bond. Palazzo Chigi ha dato il via libera, pur subordinandolo al parere favorevole della Commissione Europea. La cifra della nuova sottoscrizione obbligazionaria è di gran lunga superiore alle attese, che si attestavano su 1-1,2 miliardi. Sommati agli 1,9 miliardi che Siena ha sottoscritto nel 2009, gli aiuti di stato alla banca arriverebbero fino a 3,9 miliardi, facendone l’istituto italiano più aiutato dalla mano pubblica.
La banca di Alessandro Profumo si sarebbe decisa per i Tremonti Bond, anziché altre forme di finanziamento, al fine di colmare il gap di capitale da 3,2 miliardi, che l’Eba ha rilevato sussistere e che necessita di essere coperto ai fini di un’adeguata patrimonializzazione.
Tuttavia, resta il fatto che Siena avrebbe 3,9 miliardi di debiti verso lo stato, quando il suo valore di capitalizzazione in borsa non supera i 2,3 miliardi. Vero è che la banca ha un patrimonio netto di 7 miliardi e che nel 2015 essa vedrà rimborsarsi alla scadenza titoli di stato per 8 miliardi sui 25 miliardi complessivamente sottoscritti, ma è evidente come l’esposizione resti alta.
I manager hanno giustificato tale opzione con il fatto che le alternative sarebbero anche più onerose, a causa del rischio Paese, mentre i Tremonti Bond consentono a Rocca Salimbeni di non pagare gli interessi cedolari nell’esercizio in cui il bilancio si chiudesse in passivo. E’ già accaduto nel 2011, quando allo stato non sono andati interessi per 160 milioni sugli 1,9 miliardi di obbligazioni erogate.
Infine, questo meccanismo ha evitato che Siena procedesse all’emissione dei meno sicuri Co.Co.Bond, obbligazioni “ibride”, che si pongono a metà tra titoli di credito e titoli di rischio, ma che troverebbero pochi investitori seriamente interessati.
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