Banche e advisor hanno trovato una prima intesa per la ristrutturazione finanziaria dell’ospedale San Raffaele di Milano. Il vero problema da risolvere, scrive MF, riguarda i tempi di attuazione dell’operazione, che va conclusa entro la meta’ di maggio.
Nel giro di 15 giorni gli istituti di credito coinvolti (in ordine di esposizione Intesa Sanpaolo, Unicredit, Bnp Paribas, Bpm, Mps, Popolare Sondrio e Cariparma-Credit Agricole) devono infatti deliberare pro quota la cifra necessaria a costituire un prestito ponte da 150 milioni.
Questa iniezione di liquidita’ sara’ solo il primo passo dell’articolato piano di ristrutturazione realizzato da Borghesi Colombo & Associati, ma come detto tutto e’ subordinato alla tempistica, l’ultima vera incognita che ancora grava sull’ospedale milanese.
Ieri le banche coinvolte si sono riunite per la prima volta e il consigliere della Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor (che controlla il polo ospedaliero) Carlo Salvatori, cui e’ stato affidato il coordinamento dell’elaborazione del piano industriale e finanziario, ha illustrato i progetti previsti per trainare l’ospedale fuori dalle difficolta’ finanziarie.
Il piano e’ stato sostanzialmente condiviso nelle sue linee principali. Salvatori si e’ avvalso della collaborazione di Bain & Company per gli aspetti industriali, di Borghesi Colombo & Associati per gli aspetti finanziari e degli avvocati Domenichini e Arato dello studio Bonelli Erede Pappalardo per gli aspetti legali.
fonte dati DowJones newswires
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