Un settore che sembra non aver risentito della crisi, o che almeno al momento sta viaggiando a vele spiegate, non solo perchè ci stiamo avvicinando all’estate, è quello del gelato, uno dei settori di eccellenza, spesso artigiana, del nostro paese: basti pensare che nella sola Milano si producono ogni anno circa 15mila tonnellate di gelato (rigorosamente artigianale), che equivalgono quasi a 75 coni o coppette per ogni abitante del capoluogo lombardo.
I numeri della produzione di gelato sono però n aumento in tutto lo stivale, secondo quanto affermato dai dati della Confartigianato. Infatti ogni anno le famiglie italiane spenderebbero qualcosa come 2 miliardi di euro in gelati, contando però questa volta sia quelli artigianali che quelli industriali. Se andiamo poi a vedere il numero dei piccolo e grandi laboratori arriviamo a circa 37mila, che danno lavoro a quasi 95mila persone : la Lombardia è ancora una volta capofila in questa classifica, dato che detiene il record, con oltre 6mila gelatai
Un esempio di eccellenza italiana che si è fatta valere è quella di Grom, fondato da due torinesi nel 2003 nel capoluogo piemontese, puntando sulla qualità degli ingredienti sull’onda dello slow food, ha conquistato il mondo, arrivando a generare un fatturato da 18 milioni di euro, con negozi ora aperti ai quattro angoli del mondo, da Malibua Parigi ai tre di New York fino ai 5 in Giappone, dove l’ultimo è in fase di inaugurazione.
Ecco la ricetta vincente per uno dei due fondatori: «così come per un buon vino ci vuole l’uva migliore così per il gelato: solo ingredienti selezionati. Bisogna controllarne l’origine, per offrire un prodotto di qualità».
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